Sant’Egidio contro la dispersione scolastica

Il sostegno a oltre duemila bambini in due anni e mezzo con il progetto “W la scuola” avviato due anni fa dalla Comunità soprattutto negli istituti delle periferie. Gli strumenti utilizzati

Oltre 2mila bambini, da gennaio 2022 ad oggi, segnalati come a rischio di dispersione scolastica, ma con un tasso di esito positivo di tali segnalazioni di ben il 96,3% durante l’ultimo anno scolastico. Sono i risultati del programma “W la Scuola”, della Comunità di Sant’Egidio, presentati – insieme all’omonimo libro che racconta l’iniziativa – nel pomeriggio del 24 giugno in Campidoglio, presso l’aula consiliare Giulio Cesare.

Il programma, avviato appunto oltre due anni fa, mira a prevenire e contrastare la dispersione scolastica, con un focus particolare sugli istituti scolastici delle periferie delle città. Destinata a tutte le istituzioni scolastiche e ai minori delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, l’iniziativa – attraverso segnalazioni di famiglie e insegnanti – interviene per ristabilire il rapporto tra studenti, famiglie e scuole, mobilitando risorse e fornendo supporto mirato per favorire un’educazione inclusiva e di qualità. Segnalazioni che non sono solo dati, ma anche e soprattutto storie, raccontate nel volume. Come quelle di Maria e Ahmed, rispettivamente di 9 e 10 anni che in poche righe ricordano quanto «il Covid sia stato bruttissimo». Maria ha sofferto la mancanza della mamma, infermiera, fino al punto di fingere prima e ammalarsi davvero poi e rischiare di non andare più a scuola: «ma poi delle maestre speciali, quelle di W la Scuola, mi hanno aiutata».

Per Ahmed, invece, il lockdown ha significato «stare sempre a casa e parlare solo arabo, non più italiano con gli amichetti» e questo lo ha fatto rimanere molto indietro col programma e con la lingua fino all’intervento degli insegnanti del progetto. La Dad ha segnato anche l’esperienza di Emanuele, 12 anni, e di Priangka, 13 anni, quest’ultima arrivata in Italia dal Bangladesh proprio a marzo 2020: «tutto troppo nuovo, troppo grande, troppo complicato per me», racconta, «quasi impossibile» se non fosse stato per “W la Scuola” e così studiare «è tornato a piacermi». E infine la storia di Antonia, mamma di Daniele, di 13 anni, da quasi dieci a Roma ma tutti originari di Crotone: «è stato difficile – racconta – far studiare mio figlio, farlo andare a scuola e farlo recuperare quando era sull’orlo della bocciatura, ma ora quando incontro altri genitori in difficoltà do loro il volantino del progetto, perché le belle notizie vanno condivise!».

Gli strumenti del progetto “W la Scuola” sono cinque: una centrale operativa che riceve le segnalazioni e attiva gli interventi, l’attività di screening, l’opera di volontari e mediatori interculturali, il sostegno allo studio e le attività di doposcuola, anche con il volontariato. I dati, in generale, parlano di ben «il 16,5% degli studenti che, in tutta Italia, frequentavano il primo anno di scuola media e che hanno poi abbandonato gli studi tra il 2013 e il 2022», ha spiegato durante la presentazione Stefano Orlando, ricercatore e volontario di Sant’Egidio.

L’analisi più approfondita, condotta sul territorio di Roma, è riferita alle segnalazioni che sono arrivate alla Comunità nell’ultimo anno scolastico appena concluso e parla di una «stragrande maggioranza, il 61,9%, di ragazzi stranieri non nati in Italia, seguita da minori di etnia Rom (15,4%) e stranieri nati in Italia (4,2%), mentre il 2,4% delle segnalazioni riguarda gli italiani», ha aggiunto sempre Orlando. Una voce a parte, poi, è costituita dai bambini ucraini (il 3,1%) segnalati come a rischio, conseguenza diretta del conflitto ancora in corso. «Due dettagli fondamentali – ha spiegato sempre Orlando – è che la maggior parte delle segnalazioni (81,8%) arriva direttamente dalle famiglie, che ci cercano, e poi che tra la l’81 e il 93% si sono risolte nell’arco di due giorni, a dimostrazione che si tratta di problemi non insormontabili».

Tra i presenti all’evento di ieri, anche alcuni esponenti della politica nazionale e locale come Paolo Ciani, deputato e capogruppo di Demos all’Assemblea capitolina, Carla Consuelo Fermariello, presidente della Commissione Capitolina Scuola e Barbara Funari, assessore alle Politiche Sociali e alla Salute. Presenti anche alcuni esponenti del mondo scolastico locale, tra questi tra cui Rosa Damiana Cariati, vice preside dell’Ipseoa Vincenzo Gioberti di Roma. Proprio da questo istituto, mesi fa, è arrivata – ed è stata accolta – la proposta di volontariato anche per i ragazzi per i quali la scuola ha disposto un provvedimento disciplinare di sospensione. «Tali attività – ha spiegato – promuovono una civiltà del convivere tra i giovani, nel rispetto delle differenze e si stimola così un protagonismo empatico e positivo», oltre che riflettere sui propri errori, migliorare e crescere.

25 luglio 2024