Si è soffermato sul significato ecumenico e interreligioso dell’iniziativa anche Paolo Naso, itnervneuto a nome della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei). «Cattolici e protestanti in questo Paese hanno dato vita ad un esperimento che non si era mai visto – ha detto -. Ma questa festa del dialogo non ci basta. Noi oggi festeggiamo anche la festa dell’umanità perché stiamo cercando di restituire vita, speranza a tutti voi. E voi siete qui oggi non perché avete ricevuto un privilegio ma perché avete un diritto». Ha citato la Costituzione italiana, Naso, per trovare le radici dell’impegno del Paese a proteggere quanti sono vittime di persecuzioni, violenza o guerra. «Lo dice la nostra legge fondamentale. È per questo che vi accogliamo come cittadini italiani. È per questo che come italiani oggi vogliamo rilanciare la nostra proposta. I corridoi umanitari sono stati sperimentati, hanno mostrato di funzionare, noi vogliamo decine di migliaia di corridoi umanitari».