Sant’Egidio: allarme per il calo della cooperazione in Africa

L’allarme della Comunità in occasione dell’Africa Day, celebrato il 25 maggio: preoccupazione per il calo degli aiuti da parte del nord del mondo

Continuare a tenere alta la guardia e intensificare l’attività di prevenzione, «data l’estrema fragilità delle locali strutture sanitarie».  In occasione dell’Africa Day, celebrato ieri, 25 maggio, la Comunità di Sant’Egidio esprime la sua preoccupazione per il calo degli aiuti destinati alla cooperazione da parte del nord del mondo. «Se, di fronte alla pandemia, non ci si può salvare da soli, occorre occuparsi anche dell’Africa che in questo momento soffre più degli altri continenti per gli effetti della crisi economica legata al Covid-19», dichiarano in una nota, sebbene, soprattutto nella fascia subsahariana, il contagio da coronavirus sembri finora contenuto.

Sant’Egidio rinnova il suo impegno per la pace in Africa, «base essenziale per ogni prospettiva di sviluppo», insieme alle iniziative portate avanti in diversi Paesi per proteggere i settori più fragili della società: dai bambini di strada ai tantissimi senza dimora, dagli anziani ai detenuti che vivono in condizioni drammatiche. Due in particolare i programmi che da anni la Comunità dedica alle popolazioni africane. Il primo è Dream, per la cura dei malati di Aids (attivo in 10 Paesi, con 500mila persone in cura e oltre 100mila bambini nati sani da madri sieropositive), «che ha messo a disposizione la sua esperienza e i suoi laboratori per la prevenzione del Covid-19 ». L’altro, riferiscono da Sant’Egidio, è BRAVO!, che ha ottenuto la registrazione anagrafica di milioni di “invisibili”.

26 maggio 2020