Santa Maria in Portico e l’invito a «cogliere l’urgenza di favorire la pace»
Il messaggio del Papa al rettore generale dei Chierici Regolari della Madre di Dio padre Piccolo per i 1.500 anni dell’apparizione dell’icona nella casa di santa Galla. La Messa presieduta dal cardinale presidente Cei Zuppi: «Fare nostro l’amore umile di Dio che si abbassa»
Ravvivare la fede in Dio attraverso la devozione a Maria, promuovere la pace e la carità, seguire l’esempio di san Giovanni Leonardi, fondatore dell’Ordine della Madre di Dio. È il senso del messaggio che Papa Francesco ha inviato al rettore generale dei Chierici Regolari della Madre di Dio, padre Antonio Piccolo, per i 1.500 anni dell’apparizione dell’icona di Santa Maria in Portico, Romanae Portus Securitatis. Il testo è stato letto ieri, 17 luglio, al termine della Messa presieduta dal cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi, nella chiesa ai piedi del Campidoglio.
Il culto nacque il 17 luglio 524 quando nella casa della nobile romana santa Galla, quotidiano rifugio per i bisognosi, una luce intensa illuminò la dispensa. Papa Giovanni I si recò sul posto, vide la luce e due angeli che gli posero tra le mani la piccola icona alta 26 centimetri, larga 20,50 centimetri e spessa 3 millimetri. Raffigura la Vergine con il Bambino in braccio. Da quel momento, «il portico dove la nobile Galla accoglieva i poveri e i pellegrini, divenne santuario mariano e ospizio di carità – scrive Bergoglio nel messaggio -. Questo è per voi, eredi spirituali di san Leonardi, invito a curare e a promuovere il valore dell’accoglienza dei poveri e degli ultimi, perché i luoghi che abitiamo e le stesse chiese possano essere un portico aperto sul mondo, in cui offrire consolazione e soccorso alle tante forme di indigenza che caratterizzano il nostro vivere».
Francesco ricorda che l’apparizione avvenne in un momento delicato per la Chiesa e sollecita a «cogliere l’urgenza di favorire la pace, di pregare per la pace» nell’odierno panorama globale. Il vescovo di Roma esorta quindi i Chierici Regolari della Madre di Dio a farsi «costruttori di pace» anzitutto nelle loro «comunità riconciliate e riconcilianti. L’esempio di vita fraterna sia evangelicamente attrattivo». Soprattutto in quest’anno in cui ricorre anche il 450° anniversario dell’ordine fondato da san Leonardi. Il Papa chiama i religiosi a «un sempre maggiore zelo missionario, al continuo progresso nella vita spirituale» e a rinnovare l’impegno a seguire le orme del fondatore affinché il loro «apostolato possa essere canale di grazia e strumento per l’annuncio gioioso del Vangelo».
Nell’omelia il cardinale Zuppi ha spiegato che il messaggio trasmesso dalla Vergine di Santa Maria in Portico ai fedeli è ancora attuale. «In un tempo in cui assistiamo al rinascere di tanti pregiudizi – ha detto -, di tante divisioni, a volte anche un po’ sfacciate»; in una società in cui ci vorrebbe «un po’ di pudore, qualche volta, anche nel linguaggio», perché emerge spesso «una certa sfrontatezza e aggressività, e certi maestri, purtroppo, inducono anche a questo»; in un momento storico «in cui c’è tanta indifferenza, tanta ostilità frutto di banale egocentrismo», Maria in Portico ci chiede di amare il prossimo, «di fare nostro l’amore umile di Dio che si abbassa e di abbassarci, di proteggere la nostra città, che vuol dire i tanti che incontriamo, specialmente quelli che hanno bisogno di accoglienza». L’amore della Vergine Madre, ha rimarcato, «raggiunge ogni direzione e ogni persona ed è soprattutto luce», identica a quella che illuminò la casa di Galla e a quella che «vediamo ogni volta che agiamo con i sentimenti di Maria, che sono quelli di Gesù. È la luce che fa sentire amati e protetti – le parole del porporato -. Questo è ciò che ci suggerisce questa piccola grande icona».
Nel 1601 l’immagine sacra fu affidata a san Giovanni Leonardi che «fece del portico di Maria un luogo di irradiazione della fede e dalla carità in Cristo», ha detto il rettore generale padre Piccolo ricordando che il fondatore raccomandò ai suoi figli spirituali di «continuare l’incessante opera di missionarietà». La Messa è stata concelebrata dal cardinale titolare della parrocchia, Michael Louis Fitzgerald, e dall’arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, padre Davide Carbonaro, fino a pochi mesi fa parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli. Presente anche l’archimandrita Simeon Katsinas, rettore della chiesa greco-ortodossa di San Teodoro al Palatino.
18 luglio 2024