Santa Maria Ausiliatrice, tanti fedeli a Messa

Al Tuscolano grande partecipazione alla ripresa delle celebrazioni col popolo. Ridotti i posti, aumentate le liturgie. La sanificazione e l’impegno dei volontari

Il 18 maggio ha segnato l’entrata dell’Italia in una nuova “fase 2”, con la riapertura di molte attività chiuse fin dall’inizio del lockdown. Anche le parrocchie hanno ricominciato a celebrare le Messe con la presenza del popolo. Una ripartenza resa possibile dopo settimane di liturgie trasmesse in streaming e dopo che, negli ultimi giorni, i luoghi di culto sono stati sanificati e sono state prese tutte le precauzioni anti-contagio.

Così anche a Santa Maria Ausiliatrice, la parrocchia del quartiere Tuscolano affidata ai Salesiani. «Seguendo le disposizioni del Vicariato – racconta il parroco don Sergio Pellini – abbiamo organizzato gli ambienti in modo tale da avere al massimo 180 posti a sedere, mentre prima della pandemia erano ben 800». Nel primo giorno le celebrazioni – cinque in tutto l’arco della giornata, la prima alle 7 e l’ultima alle 18.30 – hanno visto la presenza di un gruppo di volontari, impegnati nel regolare l’entrata e l’uscita delle persone. Un servizio che, spiega don Pellini, «continuerà nelle prossime settimane e soprattutto ogni domenica», anche perché nel primo giorno di riapertura «la partecipazione è stata massiccia – sottolinea il sacerdote – e questo dimostra una gran voglia di spiritualità e di partecipazione comunitaria». Si dovrà ancora aspettare, invece, per la presenza del coro, «sostituito, per adesso, da un organista e un solista».

Ogni giorno il numero delle celebrazioni eucaristiche è ampliato, «in particolare lo prevediamo la domenica – spiega don Pellini – quando verranno celebrate in tutto otto Messe, due delle quali in contemporanea alle 10, sia all’interno della basilica, sia nel cortile esterno». Inoltre si è pensato anche ad alcuni momenti per igienizzare e sanificare i luoghi tra una celebrazione e l’altra.

Il cammino della parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice in realtà non si è mai davvero fermato, neanche in pieno lockdown, quando «la Messa domenicale è stata garantita con la trasmissione in streaming sui canali social», sottolinea don Sergio, mentre «durante il resto della settimana abbiamo trasmesso, ogni giorno alle 19, la recita del Santo Rosario». Un’attività telematica accompagnata – nel pieno rispetto delle norme e della prevenzione – dall’assistenza spirituale più concreta, resa possibile con l’apertura quotidiana dalle 8.30 alle 11.30. «C’è stata l’adorazione continua – racconta il parroco –, la possibilità di ricevere la comunione singolarmente e di entrare in chiesa per la preghiera personale. Molta gente – sottolinea – durante la fase 1 si è fermata anche solo per cinque minuti in chiesa mentre andava al supermercato o tornava a casa dal lavoro».

Una “distanza-vicinanza” vissuta anche e soprattutto durante le celebrazioni di Pasqua. «Tramite il canale YouTube e il sito della parrocchia – prosegue don Pellini – abbiamo assicurato al maggior numero possibile di fedeli la presenza dell’Eucaristia durante la Settimana Santa e il Triduo». Sono però ancora tante le persone che, per esigenze personali o anche solamente per comprensibile paura, rimarranno a casa nei prossimi giorni e per questo la parrocchia ha deciso di proseguire con le dirette streaming, già a partire da domenica 24 maggio con la celebrazione delle 11.30. Questa, per il sacerdote, un’altra missione a cui sono chiamate le parrocchie ai tempi del Covid-19: «Aiutare tutti e, nonostante le difficoltà e il numero limitato di posti e celebrazioni, far sentire i fedeli parte di una comunità molto più grande».

19 maggio 2020