Santa Lucia Basket, a canestro in sedia a ruote

Nella struttura di via Ardeatina si allena la squadra guidata da Fabio Castellucci, 35 anni. All’attivo, 21 scudetti, 12 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, 3 Coppe campioni e altrettante Vergauwen

Nella storica struttura di via Ardeatina la squadra Santa Lucia Basket in carrozzina si prepara per gli allenamenti: è emozionante. È una pietra miliare di questo sport: 21 scudetti, 12 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, 3 Coppe campioni e altrettante Coppe Vergauwen. Il gruppo sportivo nasce nel 1960, all’interno del Centro Residenziale per la Riabilitazione “L’Oasi”, quando a Roma, insieme alle Olimpiadi, si disputano i Giochi internazionali per Paraplegici. La squadra debutta nel 1978-79. Ne fanno parte i pazienti di quello che è diventato il Centro Residenziale Clinica Santa Lucia e altri disabili. Nel 1998 l’Ospedale diventa Fondazione Santa Lucia IRCCS.

La squadra macina successi ma nel 2016 il dottor Luigi Amadio, fondatore del nosocomio e presidente della squadra, è costretto a chiuderla perché la mancanza di fondi mette a rischio l’ospedale stesso. Nel luglio dello stesso anno la squadra viene ceduta a titolo gratuito dalla famiglia Amadio al capitano Matteo Cavagnini e a Giulio Mohamed Alì Sanna, che ne diventa presidente. Ad aprile conquistano l’Eurolegue3. Pochi giorni fa, vengono ricevuti pochi giorni fa in Campidoglio dall’assessore allo Sport Daniele Frongia.

Arriva l’allenatore, Fabio Castellucci, 35 anni: «Alleno anche la Nazionale italiana femminile di basket in carrozzina. Sono laureato in Scienze motorie. Insegno sport adattati a Tor Vergata, all’interno della laurea magistrale in Scienze e Tecniche dello Sport. Occorre avere delle accortezze per i vari livelli di disabilità certificati dal regolamento». Intanto esce dallo spogliatoio Marco Stupenengo, 30 anni, di Roma. «Gioco qui da nove anni – racconta -, in Nazionale dal 2013. Giocavo a calcio e il basket è lo sport più simile, lo sport più bello nel mondo dei disabili perché le regole sono quasi uguali, puoi giocare in qualsiasi campo». Si aggiunge Domenico Beltrame, 28 anni: «Ho iniziato nel 2003, fino al 2013 al Santa Lucia. Poi in prestito ad altre squadre. Sono tornato nel 2016. Da due anni sono in Nazionale. Per passione seguivo il basket in carrozzina nei campetti. A 16 anni una docente mi diede il numero della squadra». Allenamenti «tutti i giorni. Due ore e mezzo il pomeriggio più due mattine, precedute dalla palestra. Ho frequentato il liceo artistico fino al terzo anno per dedicarmi al basket, è la mia professione. Vorrei fare un corso per tatuatore, l’altra grande passione, una volta terminata questa carriera». La soddisfazione più grande: «La convocazione in Nazionale. E la Coppa in Eurolega3».

Il capitano Matteo Cavagnini, 43 anni, di origini bresciane, è già in campo. Dal 2008 al Santa Lucia, capitano dal 2012. «È un grande onore e una responsabilità. È come essere una locomotiva che tira i compagni senza deviare dall’obiettivo, portando le carrozze che restano dietro. Un grande desiderio: conoscere Papa Francesco: quando è stato qui lo scorso settembre eravamo in trasferta».

14 novembre 2018