“Santa Bibiana” di Bernini torna nella sua chiesa

Ricollocata nella sua posizione originaria, dopo i lavori di restauro, l’opera dello scultore, benedetta dal vescovo Gianrico Ruzza. L’incidente del distacco di un dito, «subito riattaccato»

La statua di Santa Bibiana torna nell’omonima chiesa del rione Esquilino, nella collocazione originaria voluta dallo scultore Gian Lorenzo Bernini che la pose in un’edicola marmorea sull’altare maggiore. Al termine dei lavori di restauro, finanziati dal Vicariato di Roma e dall’associazione di promozione sociale Piazza Vittorio, e dopo l’esposizione nella mostra dedicata allo scultore barocco per il ventennale della riapertura della Galleria Borghese, la statua è stata benedetta ieri sera, mercoledì 30 maggio, durante la Messa presieduta dal segretario generale del Vicariato, il vescovo Gianrico Ruzza.

La celebrazione eucaristica è stata preceduta dalla conferenza “Santa Bibiana dopo il restauro”, svoltasi nella sede della Fondazione Enpam. Tra il 1624 e il 1626 Papa Urbano VIII commissionò al ventiseienne Gian Lorenzo Bernini la realizzazione della statua, che è la prima opera religiosa dell’artista. Lo scultore curò anche il rifacimento della chiesa che, secondo la tradizione, fu edificata sulla casa dove, nel 361, avrebbero subito il martirio, durante la persecuzione dell’imperatore Giuliano l’apostata, Bibiana, la madre Dafrosa e la sorella Demetria. I resti delle tre martiri sono conservati in un’antica vasca di alabastro sotto l’altare.

I lavori di restauro dell’opera, durati circa un anno, sono stati eseguiti in un cantiere all’aperto allestito nel portico della galleria Borghese, sotto gli occhi dei visitatori. La restauratrice Maria Grazia Chilosi ha spiegato che già prima del restauro era apparso chiaro che la statua aveva dei problemi di posizionamento. «La posizione sul plinto di base non era quella progettata da Bernini che la voleva posta con il volto rivolto verso l’ingresso della chiesa e lo sguardo verso l’immagine di Dio benedicente dipinto sulla volta. La figura era inclinata verso sinistra». È emerso che Bibiana era già stata soggetta a lavori almeno due volte e ricollocata in modo erroneo. Il soprintendente della soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, Francesco Prosperetti, si è soffermato sull’incidente accaduto quando la statua è stata rimontata nella nicchia dell’altare. «Una manovra sbagliata dovuta all’imperizia di un operaio ha causato il distacco di un dito della statua che è stato subito riattaccato alla mano».

Prosperetti ha preso spunto da questo per parlare della valorizzazione degli innumerevoli beni culturali di Roma e nello specifico dei problemi di carattere statico provocati «non solo nella chiesa di Santa Bibiana ma anche nel Tempio di Minerva Medica, per il passaggio della linea Roma – Giardinetti. Questa parte di Roma ha bisogno di grande attenzione perché ci sono molti tesori che non vengono preservati». Alberto Oliveti e Giampiero Malagnino, rispettivamente presidente Enpam e presidente di Piazza Vittorio Aps, hanno parlato del lavoro portato avanti per riqualificare l’Esquilino, restituire decoro e sicurezza sociale ad una parte importante della città. «Un quartiere che oltre ad essere il centro geografico della Capitale è chiamato ad assumere una vocazione diversa – ha spiegato il vescovo Ruzza -. Da quartiere popolare si è trasformato in terra di incontro di culture, di dialogo tra pensieri diversi. Qui vivono persone con tante storie diverse e appartenenti a molteplici etnie. Questa chiesa, gioiello dell’arte, racchiude in sé la storia di fede del Bernini, il quale, per realizzare un’opera simile, deve aver prima maturato nel suo cuore la vita della martire».

31 maggio 2018