San Vincenzo de’ Paoli: una spiritualità da «condividere»

L’invito del superiore generale della Congregazione della Missione: rinnovare e approfondire la relazione con i santi della famiglia vincenziana. La Messa a San Gioacchino in Prati con il cardinale Turkson

Rinnovare e approfondire la relazione con i santi, i beati e i servi di Dio della famiglia vincenziana di tutto il mondo, come modelli del vissuto del carisma vincenziano, e nello stesso tempo rinnovare e approfondire la «cultura vocazionale». Sono questi i due punti fondamentali richiamati da padre Tomaz Mavric, superiore generale della Congregazione della Missione, nella festa di San Vincenzo de’ Paoli che si celebra oggi, 27 settembre. La prima dall’inizio del V secolo del carisma vincenziano. A Roma l’appuntamento è alle 18.30 nella parrocchia di San Gioacchino in Prati, per una Messa presieduta dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, e animata dal Coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina.

Scrivendo alla famiglia vincenziana – presente in 156 Paesi nel mondo – il superiore generale invita, in concreto, ogni opera dei diversi rami a scegliere uno dei santi, beati o servi di Dio legati al carisma vincenziano, a cui dedicare una conferenza da svolgere anzitutto all’interno del proprio gruppo, per poi “esportarne” il contenuto anche all’esterno: nel paese, nel quartiere o in qualsiasi altro luogo al di fuori della comunità. «Presentate un membro della famiglia vincenziana la cui vita è un esempio dell’incarnazione del carisma in un dato luogo e tempo della storia in cui ha svolto la missione che Dio gli ha affidato – l’esortazione del superiore -; sarà un modo molto bello di condividere l’eredità, la spiritualità e il carisma di san Vincenzo de Paoli».

27 settembre 2018