San Romano, quando la comunità chiede perdono

In un anno in cui tutta la diocesi è impegnata in un cammino dedicato alla riconciliazione, la lettera della comunità parrocchiale di Pietralata

Nell’anno in cui la Chiesa di Roma è impegnata in un cammino di «memoria e riconciliazione», secondo il piano pastorale presentato all’inizio dell’anno dal cardinale vicario Angelo De Donatis a tutto il clero, la comunità parrocchiale di San Romano, a Pietralata, affida a una lettera la sua richiesta di perdono, al Signore, ma anche alle famiglie, a tutte le persone sole, anziane e ammalate,  agli adolescenti. Perdono, anzitutto, «se con la nostra vita non abbiamo annunciato la gioia del Vangelo, la forza trainante di appartenere al Signore, la vittoria dell’amore e l’essere parte del Suo Corpo, abbiamo fatto prevalere, invece, l’organizzazione, le mille cose da fare, il servizio fine a se stesso venendo meno nelle relazioni, al dialogo e all’incontro con le persone». Di seguito il testo integrale del documento, firmato da «I sacerdoti, le suore, gli operatori pastorali e tutti i gruppi»

21 marzo 2019

Lettera di richiesta di perdono

Carissimi,
in questa occasione di profonda comunione in cui abbiamo l’opportunità di riconciliarci con Dio e con i fratelli, noi comunità, iniziando dai sacerdoti e dalle consacrate, desideriamo chiedere perdono se con la nostra vita non abbiamo annunciato la gioia del Vangelo, la forza trainante di appartenere al Signore, la vittoria dell’amore e l’essere parte del Suo Corpo, abbiamo fatto prevalere, invece, l’organizzazione, le mille cose da fare, il servizio fine a se stesso venendo meno nelle relazioni, al dialogo e all’incontro con le persone.

Desideriamo chiedere perdono per tutte le volte che non abbiamo riconosciuto il volto di Cristo, non solo nei fratelli più lontani dalla nostra comunità, ma anche verso i frequentanti e tutti coloro che appartengono a gruppi, movimenti e associazioni presenti in parrocchia.

Perdono per non essere stati sensibili, a volte indifferenti, alle situazioni di lontananza, solitudine, sofferenza, e incomprensioni. Perdono per non aver vissuto la prossimità nei momenti di difficoltà, scegliendo il peccato di omissione, invece di crescere e far crescere nella comunione e nella carità.

Signore, chiediamo scusa a Te, affinché la nostra richiesta di perdono raggiunga i più lontani, coloro che non riusciamo a interpellare con la nostra testimonianza e vicinanza perché ci manca lo slancio missionario, non manifestiamo con la vita la bellezza di essere “Figli di Dio”. Perdono perché siamo lontani dalla vita delle persone e non diventiamo strumenti di incontro con Te.

Noi tutti operatori pastorali, appartenenti ai diversi gruppi, chiediamo perdono a tutta la comunità perché per il troppo fare, non ci fermiamo e non partecipiamo ai cammini comunitari, non facendo emergere la forza e lo splendore della comunione, dono di Cristo Risorto.

Ti chiediamo perdono perché viviamo nella Tua Casa come servi e non come figli liberi, perdona la nostra autosufficienza, il protagonismo, il fare, a volte, con il senso del dovere e responsabilità ma senza gioia.

Chiediamo perdono alle tante famiglie a cui non abbiamo dato attenzione senza intercettare i loro bisogni più profondi, le difficoltà che vivono e a creare il giusto spazio per relazioni autentiche.

A tutte le persone sole, anziane e ammalate che abitano i nostri condomini, che non riusciamo a raggiungere con il balsamo della consolazione, chiediamo perdono.

A voi tutti adolescenti, che conosciamo e non conosciamo, chiediamo scusa perché non stiamo al passo con voi, non riusciamo a farvi sentire dono per la comunità, non comprendiamo le vostre inquietudini e ferite, i vostri desideri e i sogni più profondi.

Chiedere pubblicamente perdono vuol dire impegnarsi a ricominciare, a recuperare, è dare valore alle relazioni iniziando dalle più difficili.

Da soli non ci possiamo riuscire, per questo viviamo come comunità il sacramento della Riconciliazione, per ricevere la grazia della vita nuova in Cristo e, come Lui, passare dalla morte alla vita, e rinascere dall’alto, perché rinnovati dallo Spirito di amore, riprendiamo il cammino con nuovo slancio.

Per tutto questo ti chiediamo perdono Signore, certi che con la tua grazia il nostro cammino comunitario può procedere speditamente, nonostante i nostri limiti, le nostre fragilità, le incomprensioni perché non ci allontaneremo dal contemplare il Tuo volto misericordioso.

I sacerdoti, le suore, gli operatori pastorali e tutti i gruppi della parrocchia San Romano Martire

1° aprile 2019