San Giovanni, Macron prende possesso del titolo di protocanonico

Il presidente francese è stato accolto da monsignor Angelo De Donatis e dal capitolo della cattedrale. Il vicario, citando il Papa, ha ricordato «la solitudine negli occhi smarriti dei migranti in cerca di un futuro migliore»

Una cerimonia che affonda le sue radici nel medioevo, quando il Capitolo insignì il re di Francia Enrico IV del titolo di protocanonico d’onore come ringraziamento per la donazione alla basilica lateranense dell’abbazia di San Pietro di Clairac. In quella stessa occasione fu anche fatta scolpire la statua in bronzo del sovrano, che si trova ora nel chiostro della “Madre di tutte le chiese” e che il presidente francese Emmanuel Macron, venuto a Roma per essere insignito del titolo onorifico, ha potuto ammirare nel corso della sua visita a San Giovanni.

Una cerimonia breve ma intensa. Il presidente francese, accompagnato dalla moglie Brigitte e da una delegazione guidata dai ministri dell’Interno, Collomb, e degli Esteri, Le Drian, è stato accolto sul sagrato dal vicario di Sua Santità monsignor Angelo De Donatis e dall’intero capitolo. Nel suo saluto, l’arcivescovo ha citato il discorso di Papa Francesco al Parlamento europeo il 25 novembre 2014 per ricordare «l’impegno per il bene comune di uomini e donne che appartengono alla cultura europea, fondata sulle radici culturali strettamente connesse con la tradizione giudaico-cristiana» che «ci chiede di assumere impegni profetici ed altissimi, tra i quali emerge in particolare la difesa della dignità trascendente dell’essere umano».

Citando Bergoglio, monsignor De Donatis ha ricordato la solitudine «propria di chi è privo di legami. La si vede particolarmente negli anziani, spesso abbandonati al loro destino, come pure nei giovani privi di punti di riferimento e di opportunità per il futuro; la si vede nei numerosi poveri che popolano le nostre città; la si vede negli occhi smarriti dei migranti che sono venuti qui in cerca di un futuro migliore». Parole di grande significato proprio nei giorni che vedono una fortissima contrapposizione tra Italia e Francia sull’immigrazione e a pochi giorni dal vertice europeo sul tema.

Dal canto suo Macron, che ha rinnovato le felicitazioni all’arcivescovo per la sua nomina cardinalizia, ha spiegato di aver accettato il titolo «perché appartiene alla tradizione di concordia e amicizia tra Francia e Vaticano». Una consuetudine ripresa in tempi moderni dal presidente Coty negli anni Cinquanta del secolo scorso e poi seguita da De Gaulle, Giscard d’Estaing, Chirac e Sarkozy, l’ultimo a ricevere il titolo il 20 dicembre 2007. Una pratica che non è stata invece seguita dai socialisti Mitterand e Hollande. «La presenza del Capo di Stato – ha detto ancora Macron – sottolinea la volontà della Francia di approfondire la relazione di amicizia, comprensione e fiducia con la Santa Sede» che intende rafforzare per «lavorare insieme per la pace e al servizio del bene comune».

Proprio alla pace aveva fatto riferimento l’ultimo passaggio del discorso di monsignor De Donatis: «In questa Basilica ogni giorno viene elevata la preghiera per la pace nel mondo e per il progresso del genere umano. Da oggi lei, signor presidente, fa parte della realtà del Laterano, a nome dell’intera nazione francese». Un legame profondo che si rinnova ogni anno, il 13 dicembre, data di nascita di Enrico IV, quando a San Giovanni viene celebrata la “Missa pro natione gallica”. «Da quando il re ha istituito questa Messa – aveva scritto l’arcivescovo in un messaggio – essa non ha mai cessato di essere qui celebrata, richiamando la comunità francese a Roma che viene alla sede del successore di Pietro a pregare per la prosperità del proprio Paese».

Alla cerimonia erano presenti una settantina di rappresentanti diplomatici presso la Santa Sede oltre al cardinale Mamberti, prefetto della Segnatura apostolica, e all’arcivescovo Brugues, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, di cui il Santo Padre ha annunciato proprio ieri la sostituzione a settembre con il portoghese don José Tolentino Calaça de Mendonça.

 

27 giugno 2018