San Gaspare, visite ai più fragili grazie all’Elemosineria

Sette medici con un’ambulanza nella parrocchia dell’Arco di Travertino. La presenza del cardinale Krajewski che ha anche confessato alcuni fedeli

Trentasette controlli ai più fragili in una parrocchia romana, grazie a sette medici e a  un’ambulanza attrezzata, con la collaborazione dell’Elemosineria apostolica. E la presenza discreta di un cardinale che entra nella cappellina feriale a confessare alcuni fedeli. È quanto accaduto nella mattina di ieri, domenica 14 marzo, a San Gaspare del Bufalo, all’Arco di Travertino, dove dalle 9 alle 12 è stato allestito un piccolo ambulatorio improvvisato all’ingresso di via Borgo Velino, mentre alle spalle i fedeli della comunità partecipavano alle celebrazioni festive del mattino nella chiesa progettata da Nervi.

«Un atto di misericordia per servire i poveri», commenta il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico, che preferisce non aggiungere altre dichiarazioni ma far parlare appunto la misericordia. Non solo quella attuata dalle visite dei professionisti coordinati dall’associazione Medicina Solidale ma quella verso i fedeli della comunità, che hanno potuto accostarsi al sacramento della riconciliazione proprio con lui, a poca distanza dal punto in cui si svolgevano i controlli medici. Krajewski, infatti, dopo aver accompagnato lo staff medico dotato di un’ambulanza, ha chiesto al parroco di poter pregare nella cappellina e poi di confessare, affiancando così con molta semplicità gli altri sacerdoti che ogni domenica sono impegnati nelle confessioni nella parrocchia affidata ai Missionari del Preziosissimo Sangue.

Positivo il bilancio della mattinata, secondo Mario, uno dei medici coinvolti nell’iniziativa che «rientra tra le attività ordinarie dell’Elemosineria apostolica», spiega la dottoressa Lucia Ercoli, direttore di Medicina Solidale. «Attività che hanno una sede fissa presso il colonnato di San Pietro e la disponibilità di un’ambulanza per le cosiddette “periferie nascoste” della città, e le parrocchie aperte alle fragilità, tra cui l’impossibilità per tanta gente di accedere alle cure. Questi interventi mirano a conoscere il disagio sommerso, a orientare le persone ai servizi istituzionali e a invitare coloro che non possono accedervi all’ambulatorio presso il colonnato».

Per don Domenico D’Alia, da tre anni parroco di San Gaspare del Bufalo, «l’iniziativa è la risposta a un grido d’amore. I poveri sono gli ultimi di questo mondo ma i primi nel Regno di Dio e non possiamo disattendere il loro grido, il grido del fratello più debole che non può fare un controllo medico anche banale. La possibilità concessa dall’Elemosineria apostolica è stata una sorta di gemellaggio. Oggi è stato particolarmente emozionante perché è venuto il cardinale ed è stato per me un grandissimo esempio. Andava dai poveri e poi si fermava in cappellina a pregare, poi ha voluto anche confessare. Un esempio meraviglioso dell’essere sacerdote. È stata una grande benedizione per questa parrocchia».

15 marzo 2021