San Gaetano con “Casa mia” rilancia l’accoglienza

Inaugurazione uno spazio di ospitalità nella parrocchia di Tor di Quinto, per il 60° di fondazione, destinata a persone di seconda accoglienza, per facilitarne l’inserimento sociale

La volontà è quella di «lasciare un segno tangibile e una traccia visibile» in occasione del 60° anniversario dalla fondazione della parrocchia, «facendo davvero nostra come comunità una nuova realtà». Così padre Umberto Micillo, parroco di San Gaetano, nel quartiere Tor di Quinto, presenta il progetto “Casa mia”, che ha previsto l’adeguamento di alcuni ambienti della parrocchia «per farne uno spazio di accoglienza». La struttura, dotata di «un soggiorno con cucina, due camere da letto e un bagno», è stata benedetta domenica 29 maggio dal cardinale vicario Angelo De Donatis, in visita pastorale nella comunità affidata ai padri teatini.

«”Casa mia” è nata dal nostro desiderio come comunità e in collaborazione con la Caritas diocesana, che ci ha accompagnati e formati in questo progetto – spiega Paolo, uno dei referenti del gruppo dedicato all’iniziativa caritativa -. Non sappiamo ancora chi verrà ad abitarla ma presumibilmente sarà destinata a persone di seconda accoglienza, per consolidare la loro condizione di inserimento sociale». La proposta iniziale, fatta dal parroco, «ha suscitato nello stesso tempo in noi parrocchiani sia entusiasmo che dubbi – continua Paolo -, legati soprattutto all’attuazione, nei tempi e negli obiettivi, di una realtà mai sperimentata prima da noi, sebbene sia attivo in parrocchia un gruppo Caritas che cura la distribuzione pacchi viveri e vestiario settimanalmente, oltre a garantire dal 2010 ogni due settimane il servizio docce per i senza fissa dimora, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio». Per il referente, la «vera sfida ora sarà quella di dimostrare con costanza come comunità parrocchiale la nostra accoglienza a chi arriverà, condividendo insieme, ospiti e ospitanti, una co-costruzione da realizzare nel tempo».

Oltre a benedire e inaugurare i nuovi spazi, il cardinale De Donatis «ha visitato anche la piccola mostra allestita esponendo i disegni dei 60 bambini che si sono preparati quest’anno alla prima comunione – spiega Giovannella, una delle catechiste -. Abbiamo pensato di coinvolgere anche i più piccoli nell’esperienza del cammino per il Sinodo e abbiamo chiesto loro di rispondere ad alcune domande sulla loro idea di Dio con dei disegni». Oltre alla nutrita partecipazione dei più piccoli ai percorsi per ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana, in parrocchia c’è «una bella realtà giovanile – illustra ancora il parroco -, con i giovani dell’Azione cattolica, una presenza storica per la nostra parrocchia, fin dal 1964. Ancora, c’è un gruppo scout di circa 120 elementi, che ha la particolarità di avere una comunità-capi molto giovane ed entusiasta».

Padre Micillo ricorda poi «i gruppi di preghiera per la recita del Rosario e per l’invocazione allo Spirito Santo» e il cammino di formazione per le coppie di fidanzati che si preparano al matrimonio. Infine, il religioso fa sapere che in parrocchia si organizzano «due pranzi di solidarietà per i senza fissa dimora all’anno: uno in occasione del Natale, al quale non abbiamo rinunciato nemmeno durante il lockdown, consegnando i pasti nelle baracche, e uno in primavera».

31 maggio 2022