“San Francesco e il Sultano”: in Italia l’oratorio musicale

Dal 20 maggio in 5 città l’opera prodotta dalla Custodia di Terra Santa, ispirata all’incontro avvenuta a Damietta nel 1219. L’esecuzione in prima mondiale in Libano, nel novembre 2021

Arriva in Italia “San Francesco e il Sultano”, l’oratorio musicale ispirato all’incontro fra il santo d’Assisi e il sultano Malek al-Kamil a Damietta nel 1219, prodotto dalla Custodia di Terra Santa, che sarà eseguito in 5 città italiane. Il primo appuntamento è in programma per domani, 20 maggio, nella cattedrale di Monopoli. Quindi si continua con Bari (21 maggio), Brindisi (22 maggio), Assisi (24 maggio) e infine Roma, dove l’oratorio sarà eseguito nella basilica dell’Ara Coeli (25 maggio).

Il libretto è opera di Bartolomeo Pirone, già docente ordinario di Lingua e letteratura araba alla Facoltà di Studi arabo-islamici e del Mediterraneo dell’Università di Napoli “L’Orientale” e professore invitato al Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica di Roma, mentre la musica è del maestro libanese Khalil Rahme. Proprio in Libano infatti è nata l’iniziativa: nella città di Tripoli-Mina, dove i Francescani operano in mezzo a una popolazione a stragrande maggioranza musulmana, con i cristiani sono 25mila su una popolazione totale di 800mila persone. L’oratorio è stato quindi eseguito in prima mondiale in Libano, a novembre dello scorso anno, ed è stato portato nuovamente in scena il 25 marzo scorso, festa dell’Annunciazione, al palazzo dell’Unesco di Beirut, alla presenza di rappresentanti di tutte le confessioni religiose.

38 cantori, 5 solisti, 27 orchestrali e una decina di tecnici: questi i “protagonisti”. «Personalmente credo che quest’opera lirica sia in linea con il pontificato di Papa Francesco che assumendo il nome dell’assisiate ha stabilito il suo programma di azione. Lo sta concretizzando nei suoi vari interventi, nelle encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti e nel documento Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune – afferma padre Quirico Calella, superiore del convento di San Francesco a Tripoli e organizzatore dell’opera -. La via della tolleranza, del dialogo e della fratellanza è e rimane la carta vincente non solo per il Medio Oriente ma per tutto il mondo».

19 maggio 2022