Salvaguardia del creato, «il tempo per il cambiamento è adesso»

Presentata la campagna di solidarietà internazionale della Caritas #NoiSiamoTerra. I due progetti di sviluppo in Kenya e in Thailandia. Dall'Oglio (Movimento cattolico per il clima): «La sfida è unire tutta la famiglia umana»

Sostenere progetti volti alla cura e alla salvaguardia del creato, migliorare le condizioni di vita delle comunità umane più svantaggiate e, infine, promuovere una riflessione sulle ragioni che si celano dietro alle disuguaglianze. È quanto si propone la Campagna di solidarietà internazionale “#NoiSiamoTerra. Un solo mondo, un progetto comune”, avviata dalla Caritas diocesana di Roma per questo anno pastorale e presentata ieri, mercoledì 20 novembre, alla Cittadella della Carità “Santa Giacinta”, in via Casilina Vecchia.

Sulla scia dell’enciclica Laudato si’, l’iniziativa intende promuovere il tema della cura della “casa comune”, ponendolo in relazione non solo con i nostri stili di vita ma anche con i fenomeni sociali di massa come la migrazione umana. «Bisogna impegnarsi oggi più che mai a rispondere all’appello urgente lanciato da Papa Francesco già nel 2015. Il tempo favorevole per il cambiamento è adesso – ha commentato Cecilia Dall’Oglio, direttrice dei Programmi europei del Movimento cattolico mondiale per il clima -. È adesso che dobbiamo ascoltare il grido della terra e dei poveri e dare una risposta». Un’emergenza, quella climatica, non più rinviabile, che si sta declinando tuttavia in un’opportunità concreta di conversione ecologica. «Questa crisi ci aiuta a rivedere i nostri stili di vita e a liberarci dalla schiavitù del consumismo – ha osservato Dall’Oglio -. Vivere con speranza e fiducia questo tempo è, quindi, un primo passo importante e la campagna #NoiSiamoTerra ne è la dimostrazione».  A oggi infatti la vera sfida è «unire tutta la famiglia umana e tessere legami comunitari, al fine di contrastare le criticità che emergono». Da qui l’impegno anche “politico”del Movimento: «Lavoriamo insieme perché cambino le regole – ha aggiunto la direttrice -. Invertire la rotta è possibile; basta, per esempio, disinvestire dalle fonti fossili».

Dei problemi direttamente derivanti dall’uso di combustibili fossili ha parlato Massimo Frezzotti, professore ordinario di Geografia fisica e Geomorfologia all’Università Roma Tre: «L’aumento di CO2, prima responsabile del riscaldamento globale, è dovuto all’utilizzo di queste fonti. Quello che si sta verificando è, quindi, un cambiamento della composizione chimica dell’atmosfera la cui origine è antropica». Un’azione, quella dell’uomo, che sta alterando gli equilibri naturali, determinando fenomeni destinati a cambiare per sempre il volto del pianeta, come l’aumento della temperatura, il cambiamento del ciclo idrologico e l’innalzamento dei livelli del mare. «Dal 1850 ad oggi la superficie dei ghiacciai sulle nostre Alpi si è ridotta del 60%, mentre attualmente il livello del mare si sta alzando di 3mm all’anno. Si prevede, perciò, che nel 2100 circa 5.500 km quadrati delle nostre coste saranno sott’acqua – ha spiegato Frezzotti -. Dato emblematico questo, se si pensa a quanto è recentemente accaduto a Venezia». Ancora, il docente, richiamandosi a un recente rapporto dell’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change), ha sottolineato come «il cambiamento climatico sarà all’origine dell’aumento della fame e delle migrazioni». Risulta cruciale,allora, non solo assumere una prospettiva di sostenibilità ma anche contrastare la disinformazione su tali fenomeni: «Il consenso degli scienziati sul cambiamento climatico è del 97%; chi nega ciò lo fa per motivi ideologici».

Ed è proprio l’educazione alla responsabilità ambientale il cuore della campagna #NoiSiamoTerra, volta a promuovere nelle parrocchie, nelle scuole e nelle università incontri di formazione e informazione ma anche attività di animazione del territorio grazie alle quali sostenere, con piccole raccolte fondi, due progetti di sviluppo. Il primo riguarda l’installazione di un sistema Biogas per la Familia Takatifu, una scuola materna in Kenya; il secondo invece, ambientato in Thailandia, prevede l’incremento di coltivazioni biologiche comunitarie con la Suratthani Catholic Foundation.

21 novembre 2019