Russia: sparatoria in una scuola a Kazan

Ad aprire il fuoco un ex studente di 19 anni, poi arrestato, con il porto d’armi dal 28 aprile. Il patriarca Kirill: «Rivedere le norme sulla diffusione delle armi»

Si chiama Ilnaz Galyaviev il ragazzo di 19 anni che questa mattina, 11 maggio, è salito al secondo piano della sua ex scuola, a Kavan, in Russia, nella regione del Tatarstan, e ha fatto fuoco con un mitra, uccidendo 8 bambini e un insegnante e ferendo 32 persone, di cui alcuni in gravi condizioni. Il ragazzo, poi arrestato dalla polizia, aveva un porto d’armi dal 28 aprile scorso.

Condanna e cordoglio nelle reazioni delle istituzioni e della politica. A cominciare dal presidente Vladimir Putin, che ha chiesto che siano «con urgenza inasprite le regole per la circolazione delle armi». Anche il patriarca Kirill, in una lettera al presidente della Repubblica del Tatarstan, lo ha ribadito: «La tragedia che si è verificata solleva indubbiamente un serio interrogativo sulla necessità di rivedere le norme che regolano la diffusione delle armi da fuoco nella società russa moderna». Kirill si è rivolto anche ai familiari delle vittime: «È difficile trovare le parole per esprimere il dolore lancinante della perdita vissuta dai genitori che hanno perso i loro figli e i sentimenti che travolgono i cuori di milioni di persone sconvolte dalla tragedia che si è verificata – si legge nella lettera -. “a Chiesa ortodossa russa è con tutti voi, con i parenti e gli amici di coloro che sono stati uccisi e feriti».

Parole di cordoglio anche da parte di padre Andrey Startsev, rettore della Chiesa cattolica a Kazan: «Esprimo le mie condoglianze alle famiglie e agli amici dei bambini che sono morti a causa della crudele aggressione nella scuola 175 di Kazan. I cattolici di Kazan piangono e pregano per le vittime, i feriti e le loro famiglie».

11 maggio 2021