È nata nella notte, Irene, martedì 19 gennaio, davanti al Colonnato di piazza San Pietro. È venuta al mondo con l’aiuto di una poliziotta sul marciapiede di piazza Pio XII, dopo che la mamma, una senza dimora romena di 35 anni, aveva cercato riparo dal freddo nei pressi della basilica. Due chili e 900 di forza della vita, nonostante il freddo che proprio il giorno prima aveva ucciso un altro clochard, sempre a Roma. Nonostante l’isolamento e l’indifferenza di una città distratta.

Mamma e figlia sono state ricoverate all’ospedale Santo Spirito, poco distante. Lì è andato a trovarle l’elemosiniere pontificio, l’arcivescovo Konrad Krajewski, che ha offerto loro a nome del Papa un anno di ospitalità presso le suore di Madre Teresa a Primavalle, in un edificio di proprietà del Vaticano. Lo ha riferito ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede padre Federico Lombardi, che ha assicurato: «La neonata e la mamma stanno bene. Ora dipenderà da lei – ha aggiunto – che cosa deciderà di fare». Monsignor Krajewski, ha spiegato, la conosce da tempo, insieme al suo compagno, e «aveva cercato più volte di aiutarla in passato ma l’offerta era sempre stata rifiutata. La signora ha però potuto usufruire delle docce e degli altri servizi che Francesco ha messo a disposizione dei clochard nella zona del Vaticano».21 gennaio 2016