Roma si candida per l’Expo 2030

Il dossier consegnato al Bureau international des Espositions. Il tema: “Persone e territori. Rigenerazione urbana, inclusione e innovazione». In lista Odessa, Riad e Busan

“Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione”. Questo il tema con il quale Roma Capitale si candida per Expo 2030. Nella giornata di ieri, 7 settembre, il Comitato promotore di Expo Roma 2030 ha presentato il dossier di candidatura a Dimitri Kerkentzes, segretario generale del Bureau international des Espositions (Bie), a Parigi. Consegnata anche la lettera del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a sostegno della candidatura, che sarà supportata anche da tutte le forze politiche.

Il sindaco Roberto Gualtieri ha parlato di un progetto «ambizioso e innovativo», articolato in oltre 600 pagine. L’obiettivo, ha spiegato, è lasciare alla città un’eredità duratura, grazie alla rigenerazione di un’area vasta e importante di Roma e alla sua trasformazione in distretto dell’Università e della ricerca, della salute, dell’innovazione, dello sport: il quadrante di Tor Vergata, a partire dal recupero della Città dello sport di Calatrava. Tra i progetti di punta del dossier, la strategia energetica che sarà introdotta nell’area di Tor Vergata, oltre a un coinvolgimento complessivo di tutta la Capitale, a partire dal collegamento rappresentato dal Padiglione Teaser ai Fori Imperiali, che fungerà da portale per Expo 2030 e dal quale partirà un percorso verde che attraverserà il Parco dell’Appia Antica fino al sito di Tor Vergata. Significativo anche l’incremento previsto in tema di ricettività: grazie agli interventi specificamente progettati, il numero di posti letto disponibili a Roma sfiorerà nel 2030 le 200mila unità.

Il prossimo passo, in calendario per febbraio 2023, è la visita degli ispettori Bie nella Capitale. Al Bureau international des Espositions nel frattempo sono giunte anche le candidature di Riad (Arabia Saudita), Odessa (Ucraina) e Busan (Corea Sud).

8 settembre 2022