Roma missionaria accanto a Siria e Iraq

Il cardinale Vallini alla veglia diocesana: «Anche la nostra città ha bisogno di luce e missione». Le testimonianze dei patriarchi siro antiocheno e caldeo sui drammi dei cristiani perseguitati

«La nostra Roma è bisognosa di luce e di missione. Non solo le chiese di Iraq e Siria sono “piccoli greggi”. Forse anche Roma sta diventando un piccolo gregge. Che senso hanno le 336 parrocchie nel cuore di Roma, disseminate nei nostri quartieri, se non quello di essere portatrici di questo Verbo della salute? Di essere segni attraenti e contagiosi della bellezza del Vangelo, così da suscitare centinaia di missionari qui in città e fuori, in altre terre, nel mondo intero?». La consegna del mandato missionario ai quattordici che presto partiranno per le «periferie del mondo» ad annunciare il Vangelo, è stata occasione per il cardinale vicario Agostino Vallini – che giovedì sera nella basilica di San Giovanni in Laterano, ha presieduto una veglia di preghiera per le missioni – per rinnovare lo spirito di testimonianza di tutti i cristiani di Roma. In primo luogo nella nostra città c’è bisogno di cristiani che «irradino l’amore del Signore per il mondo»: «Anche a Roma – ha proseguito il cardinale – dobbiamo essere missionari. Anche qui, in questa terra addormentata, dobbiamo portare la sveglia della bellezza del Vangelo».

Il porporato ha ricordato poi le parole dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco, «Io sono una missione su questa terra», per sottolineare che la Chiesa è «per sua natura missionaria»: «La frase di Papa Francesco ci pone tutti al centro della missione. Domani mattina tutti andiamo in missione. Nel nostro lavoro, nel nostro ministero, negli ambienti di vita, nelle nostre parrocchie, nei luoghi dove le persone si incontrano». Durante la veglia sono state ascoltate, tra le altre, le testimonianze del patriarca della Chiesa cattolica siro-antiochena, Ignace Youssif III Younan, che ha raccontato la sofferenza dei cristiani di Iraq e Siria, «un piccolo gregge che da quattordici secoli deve testimoniare misericordia» in terre dove il fanatismo «danneggia o distrugge centinaia di chiese e conventi». E del patriarca della Chiesa cattolica caldea, Louis Raphaël I Sako, che ha chiesto la «solidarietà e la vicinanza» dei cristiani d’Occidente: «Siamo incoraggiati quando sappiamo che i nostri fratelli pregano per noi. Ne abbiamo bisogno».

Poi il cardinale Vallini ha consegnato una Croce e un Vangelo a tutti i missionari. A don Paolo Boumis del clero diocesano di Roma, che presto partirà per il Brasile. A Sandro Alivernini e Luciana Appugliese, di Sant’Ireneo a Centocelle, assegnati, da gennaio 2015, a una parrocchia di Santiago del Cile dove, come ha spiegato Alivernini, «aiuteremo un parroco malato in tutte le sue necessità». A Elisa De Santis della parrocchia di San Frumenzio, in partenza per il Mozambico. A don Danilo Ramiro Flores, del clero diocesano di Roma, che presto sarà nelle Filippine. A David Marono e Maria Cristina Valariano, della parrocchia di Sant’Ireneo a Centocelle, assegnati alla Tailandia. A Roberto Pignotti e Ivana Spila, della parrocchia di Santa Maria della Fiducia, in partenza per la Cambogia. A Pietro Bagalà e Cecilia Controni, della parrocchia Nostra Signora del Santissimo Sacramento e Santi Martiri Canadesi, in missione in India. A una coppia della parrocchia di Santa Maria delle Grazie alle Fornaci in partenza per la Tunisia e a una ragazza della parrocchia di Sant’Anna a Morena in partenza per l’Asia.

Alla veglia di preghiera hanno partecipato anche il vescovo ausiliare per il settore Centro, Matteo Zuppi, incaricato del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese che l’ha organizzata, e il vescovo ausiliare per il settore Est, Giuseppe Marciante.

 

24 ottobre 2014