Roma ha un nuovo Pronto soccorso

Inaugurato dal vescovo Paolo Ricciardi il Dipartimento emergenza e accettazione del Policlinico universitario Campus Bio-Medico. Servirà la zona sud della Capitale

Servirà la zona sud di Roma per un bacino potenziale di circa 300mila residenti e un afflusso stimato in 45mila accessi annui. Sono questi i primi numeri del Dipartimento di emergenza e accettazione (Dea) del Policlinico universitario Campus Bio-Medico, inaugurato ieri, 1° settembre, dopo lo stop provocato dall’emergenza coronavirus. Alla cerimonia di apertura hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma Virginia Raggi, il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri e l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. Prima del taglio del nastro, il vescovo Paolo Ricciardi, delegato per la pastorale sanitaria della diocesi di Roma, ha benedetto la nuova struttura di via Àlvaro del Portillo richiamandosi alle parole di Papa Francesco: «Il pontefice ha invitato ognuno di noi a essere una mano tesa verso il povero e questo è lo spirito con cui inizia l’avventura del nuovo pronto soccorso». L’auspicio, ha aggiunto a Roma Sette, è che «questo sia sempre un luogo di relazione e di attenzione rinnovata all’altro».

Sviluppato su 2100 metri quadrati completamente integrati nell’edificio del Policlinico, il Pronto soccorso si inserisce nella rete dell’emergenza-urgenza di I livello: traumi, ictus, infarto ed emergenze cardiovascolari. Inoltre il nuovo Dea – collocato in prossimità delle sale operatorie, della radiologia interventistica, dell’emodinamica e di un eliporto – può contare su un servizio di diagnostica per immagini, caratterizzato dalla presenza di una innovativa Tac ad altissime prestazioni. Gli spazi del Pronto soccorso sono organizzati in base ai livelli di gravità e prevedono la presenza di aree OBI (Osservazione Breve Intensiva) da 7 letti e di una Holding Area da 14 letti per i pazienti che attendono il posto per il ricovero o il trasferimento in altre strutture in caso di mancanza di posto. Accogliente e dotato delle più recenti tecnologie, il Dea mette a disposizione anche un’app specifica che consentirà agli accompagnatori di rimanere informati in tempo reale sul percorso clinico del proprio congiunto. Previsti, infine, anche due percorsi speciali separati: uno protetto per gestire in sicurezza gli accessi dei pazienti sospetti Covid e un secondo dedicato alle donne vittime di violenza.

«Questo Pronto soccorso è figlio di una passione, di una determinazione e della volontà di portare avanti un grande progetto strategico», ha dichiarato il presidente Zingaretti, il quale non ha nascosto la soddisfazione per una grande «sfida» vinta insieme. A sottolineare il valore che il nuovo Dea apporterà all’offerta di sanità pubblica è anche il sindaco Raggi: «Aprire un nuovo Pronto soccorso in un’eccellenza, che si trova in una periferia molto popolosa, è un segno di speranza e di ripartenza – ha commentato -.  Rimettere al centro la persona e investire sulla buona sanità è fondamentale». Ha fatto eco il vice ministro Sileri, per il quale «oggi un Pronto soccorso in più nel quadrante sud-ovest significa essere più presenti e dare una risposta umana ai cittadini».

A ribadire la centralità del paziente anche Paolo Sormani, direttore generale del Campus: «Quello inaugurato oggi vuole essere un Pronto soccorso che accoglie, ascolta, comunica, si fa carico, assiste e cura», ha affermato, in sintonia con le parole emozionate del presidente dell’Università Campus Bio-Medico Felice Barela, il quale ha sottolineato come sia motivo di soddisfazione «esser parte di una squadra e rappresentare uno dei nodi di questa “rete di protezione” dei nostri concittadini».

2 settembre 2020