Roma Capitale, prorogata al 31 luglio l’ordinanza sulle aperture dei negozi

Restano le fasce orarie diversificate per tipologie di attività. Il sindaco Raggi: «Contribuiscono a contenere il rischio contagio, in base alle diverse esigenze»

Prorogata fino al 31 luglio l’ordinanza firmata dal sindaco Virginia Raggi che disciplina gli orari di apertura delle attività commerciali, artigiani e produttive nella Capitale. Restano quindi in vigore le fasce orarie diversificate per tipologia di esercizio, in ragione della necessità di evitare assembramenti sui trasporti e nei luoghi pubblici, per contenere il rischio epidemiologico in città. Sempre valida inoltre l’esclusione di alcune attività commerciali dall’assoggettamento ai limiti orari, in considerazione delle specifiche modalità di fruizione dei diversi esercizi.

«Le aperture per fasce scaglionate delle attività commerciali – spiega la prima cittadina della Capitale – riducono le occasioni di diffusione del contagio, contribuendo anche a dilazionare i flussi di persone sui mezzi di trasporto». La disciplina oraria in vigore oltretutto, aggiunge, «è stata messa a punto tenendo conto delle specifiche esigenze dei diversi esercizi, anche a seguito di un dialogo sempre aperto con le associazioni di categoria.

Restano quindi esclusi dal provvedimento, chiariscono dal Campidoglio, «gli esercizi commerciali che registrano picchi di clientela in particolari fasce orarie, come i laboratori di prodotti alimentari (ad esempio gelaterie, pizzerie al taglio, pasticcerie, rosticcerie), i negozi di ferramenta e di rivendita di materiale edile, prodotti di termoidraulica, bricolage e vernici». Lo stesso vale per acconciatori ed estetisti, i cui clienti restano più a lungo all’interno del negozio e necessitano quindi di orari prolungati, e per le attività di autoriparazione come le autofficine (meccanici, elettrauto, carrozzieri, gommisti) e le concessionarie auto con laboratorio di riparazione e assistenza, «anche al fine di supportare in questa fase la possibilità di utilizzo di mezzi privati per effettuare gli spostamenti per lavoro o altra necessità».

Non sono assoggettate al provvedimento neanche la attività di commercio su aree pubbliche, le edicole, le tabaccherie, farmacie e parafarmacie, gli esercizi all’interno di stazioni ferroviarie e aree di servizio, oltre a qualunque altra attività non espressamente menzionata. Raggruppate per tipologia, le attività che restano fuori dall’ordinanza continueranno a seguire tre diverse fasce orarie di apertura e chiusura, dal lunedì al sabato. La prima, F1, raggruppa gli esercizi di vicinato del settore alimentare, le medie e grandi strutture di vendita del settore alimentare e i panificatori. Potranno decidere fra due opzioni: F1A, che prevede l’apertura dalle 7 ed entro le 8 e la chiusura entro le 15, e F1B, con l’apertura nella stessa fascia oraria ma la chiusura non prima delle 19.

La fascia F2 comprende invece i laboratori non alimentari, con apertura da effettuarsi nell’intervallo dalle 9.30 alle 10 e la chiusura entro le 19. Da ultimo la fascia F3, costituita da esercizi di vicinato e medie e grandi strutture di vendita del settore non alimentare, Phone center – Internet point, prevede l’apertura nell’intervallo tra le 10 e le 11 e la chiusura non prima delle 19.

Le disposizioni dell’ordinanza valgono anche per gli esercizi commerciali e artigianali inseriti nei Centri Commerciali. Le cartolerie, le cartolibrerie e le librerie potranno scegliere discrezionalmente tra gli orari della fascia F2 e quelli della fascia F3. «Quanto alla giornata di domenica e ai festivi, l’eventuale orario di apertura al pubblico non è assoggettato alle fasce sopra menzionate ma alla normativa regionale e statale di riferimento», si legge in una nota diffusa da Roma Capitale.

Per gli esercizi commerciali che svolgono attività mista – settore alimentare e non alimentare -sarà possibile scegliere discrezionalmente una delle fasce orarie di apertura, relativamente ai titoli posseduti. Vale sempre l’obbligo di esporre, in maniera tale da essere visibile anche all’esterno del locale, il codice scelto o assegnato (F1A, F1B, F2, F3) nonché il relativo orario di esercizio.

«Rimane fermo l’impianto orario, come revisionato con le associazioni di categoria, e al contempo manteniamo alta la priorità della garanzia di incolumità pubblica, fino a scadenza dell’emergenza», commenta l’assessore capitolino allo Sviluppo economico Carlo Cafarotti. Naturalmente, in ordine al mutare delle circostanze di carattere sanitario, «resta ferma ogni prerogativa statale e regionale», così come «la facoltà del titolare dell’attività in ordine all’apertura o meno della stessa sia nei giorni feriali che in quelli festivi», concludono dal Campidoglio.

2 luglio 2020