Roma, Capitale dell’immigrazione: oltre mezzo milione i residenti stranieri

Il XII rapporto dell’Osservatorio romano migrazioni, realizzato dal Centro Studi Idos. La provincia romana, 529.369 presenze, seconda solo a Milano

I dati nel XII rapporto dell’Osservatorio romano delle migrazioni, realizzato dal Centro Studi Idos. La provincia di Roma, 529.369 presenze, seconda solo a Milano

Roma, con 529.398 residenti stranieri, è tra le province italiane quella con il numero maggiore di stranieri residenti: 82.936 in più rispetto a Milano, il 10,5 per cento del totale nazionale e l’82,1 per cento di quelli residenti nel Lazio. Il dato emerge dal dodicesimo rapporto dell’Osservatorio romano delle migrazioni, realizzato dal Centro Studi Idos. Nel dettaglio, il Lazio, con 645.159 residenti stranieri (12,8 per cento della presenza dell’intera penisola), è la seconda regione italiana, dopo la Lombardia, per numero di immigrati e la terza per loro incidenza sulla popolazione. Sono stranieri 11 residenti su 100, per il 52,4 per cento donne. Nel 2015 sono stati 7.520 i nuovi nati da genitori stranieri (10,4 per cento dei bambini stranieri nati in Italia e 15,6% di tutti i nati dell’anno in regione); sempre nel 2015, le anagrafi regionali hanno registrato 32.905 nuovi iscritti stranieri dall’estero (il 13,2 per cento delle iscrizioni avvenute in Italia) e un saldo migratorio con l’estero di +29.644 unità. Al contempo, 11.289 persone sono diventate italiane. Ma dal Lazio si continua anche a emigrare. Con 423.943 residenti all’estero, il Lazio è al terzo posto, dopo Sicilia e Campania. Nel 2015 i nuovi iscritti all’Aire sono stati 17.055, di cui 13.789 dalla Città Metropolitana di Roma.

A vivere nella Capitale è il 69 per cento degli stranieri residenti nella
Città Metropolitana di Roma, vale a dire 364.632 persone, il 12,7 per cento
dei residenti (Italia: 8,3%). Poco meno della metà dei residenti stranieri è europeo
(163.469, 44,9%); subito dopo si collocano gli asiatici, che nel 2015 risultano in crescita (119.265, 32,7%), gli africani, che invece registrano un calo del 5,5% (42.466, pari all’11,6%), gli americani (38.988, 10,7%) e gli originari dell’Oceania (255, 0,1%). Il 74,8% degli europei è composto da cittadini comunitari, soprattutto dai
romeni (88.771) che da soli sono un quarto dei residenti stranieri a Roma (24,3%). Tra gli europei non comunitari, invece, i più numerosi sono gli ucraini (14.426), che hanno superato i polacchi (12.381). Tra gli asiatici, tre collettività continuano a rappresentarne
il 73%: filippini (40.919), bangladesi (28.951) e cinesi (17.304). Questi ultimi registrano l’incremento annuo più alto tra gli asiatici (+7,6%), seguiti dagli indiani (+6,4%). Tra gli africani, prevalgono gli egiziani (10.493); tra gli americani, i peruviani (13.784) e gli ecuadoriani (8.217), seppure in calo rispetto al 2014 (-3,4% e -1,6%).

Il rapporto ricorda che nel 2015 gli stranieri residenti nell’area romana sono aumentati di circa 5.500 unità (+1,0 per cento), il terzo incremento più consistente tra le province italiane dopo Napoli (+9.074) e Milano (+7.154), ma inferiore di tre volte rispetto al 2014. Ciò nonostante, per la prima volta dal 2011 i residenti complessivi (italiani e non) sono diminuiti di 1.572 unità (-7.013 i soli italiani). I residenti stranieri sono aumentati di 1.618 unità a Roma Capitale (+9.800 nel 2014) e di 3.823 nei restanti 120 comuni (+6.000 circa nel 2014).  Circa il 70 per cento degli immigrati risiede a Roma Capitale (365.181); un altro 10% si distribuisce tra Guidonia Montecelio (11.130), Fiumicino (9.535), Pomezia (7.704), Ladispoli (7.652), Tivoli (7.152), Anzio (6.181), Ardea (6.150) e Fonte Nuova (6.066); altri 15 comuni contano tra i 2.000 e i 5.000 stranieri; 23 ne registrano più di 1.000; i restanti 74 ne contano meno di 1.000.

I percorsi di insediamento sul territorio si differenziano per gruppi nazionali. I romeni si dividono in modo equilibrato tra la Capitale (89.028) e i restanti comuni (89.673), ma nella città di Roma sono il 24,4 per cento dei residenti stranieri, a livello provinciale il 33,8 per cento, raggiungono poco meno del 50 per cento nei comuni di Fiumicino e Pomezia, il 60 per cento a Ladispoli, il 63 per cento a Guidonia Montecelio e il 70% a Tivoli. La maggioranza degli albanesi (55,9%) risiede fuori dalla Capitale, così come i bulgari, la cui presenza nell’Urbe è pari ad un terzo (32,7%) di quella nella Città Metropolitana. Gli albanesi sono particolarmente numerosi a Fonte Nuova, Marino e Mentana (oltre 500); i bulgari, a Nettuno e Anzio (oltre 800), ma anche a Colleferro ed Ardea (oltre 400). Nella Capitale, invece, vive oltre il 90 per cento dei filippini e dei bangladesi residenti nell’area metropolitana, tra l’80% e il 90% di srilankesi, cinesi, peruviani ed egiziani, oltre il 77% degli ucraini, circa il 70% degli indiani. Nella città di Roma, comunque, risiedono la collettività di romeni più numerosa del paese, la seconda collettività filippina, la prima collettività bangladese, il gruppo più numeroso di polacchi e moldavi e la seconda collettività ucraina.

Nel Lazio, dopo la Città Metropolitana di Roma, Latina è la seconda provincia per residenti stranieri (48.230, l’8,4% degli abitanti), segue Viterbo con 30.090 e seconda, Frosinone è quarta (24.164, incidenza del 4,9%), Rieti ultima (13.277, incidenza dell’8,4%). I soggiornanti non comunitari ammontano a 403.385, il 10,3% della presenza in Italia, e si ripartiscono tra un 49,3% con permesso di lungo periodo (59,5% in Italia) e un 50,7% con permesso soggetto a scadenza. Tra le province, Viterbo ha l’incidenza più alta di soggiornanti di lungo periodo (56,0%), seguita da Frosinone (52,7%), Rieti (50,3) e Roma (49,4). Gli ingressi di cittadini non comunitari nel 2015 sono stati 23.726, per il 37,6% ricongiungimenti familiari (Italia: 44,8%).

25 maggio 2017