Roma Capitale, a breve l’avviso pubblico per il sostegno alla spesa

I contributi saranno erogati secondo tre fasce, secondo il numero di componenti del nucleo familiare. Il modulo da compilare e inviare online

Arriverà a breve da Roma Capitale l’Avviso Pubblico attraverso il quale i cittadini potranno fare domanda per l’erogazione del sostegno alla spesa per famiglie in condizioni di difficoltà economica causate dalle misure di prevenzione e contenimento della diffusione del nuovo coronavirus. Il modulo, precisano dal Campidoglio, si dovrà compilare e inviare direttamente on line sul sito di Roma Capitale. I contributi poi saranno erogati secondo tre fasce: fino a 300 euro per nuclei familiari composti da 1 o 2 persone; fino a 400 euro per nuclei familiari composti da 3 o 4 persone; fino a 500 euro infine per quelli più numerosi, composti da 5 o più persone.

Le richieste saranno smistate ai vari municipi di riferimento, che dopo aver effettuato una prima verifica di eventuali altri contributi percepiti dai richiedenti, procederanno ad inviare all’amministrazione capitolina una banca dati dei beneficiari. Sarà quindi il dipartimento delle Politiche sociali di Roma Capitale a liquidare il contributo direttamente, tramite versamento su IBAN. Qualora il richiedente non l’avesse indicato nella domanda, il contributo sarà erogato attraverso Buoni Pasto.

Il contributo «sarà incompatibile con altre forme di sostegno al reddito erogato da enti pubblici – informano da Roma Capitale -. Al momento della domanda, il nucleo richiedente dovrà compilare un’autocertificazione, su cui saranno condotte verifiche ex-post da parte dall’amministrazione e in itinere a campione».

Per la consegna dei Buoni Pasto è al vaglio l’ipotesi di coinvolgere i volontari della polizia locale di Roma Capitale per attivare la consegna a domicilio. Per sostenere i cittadini nell’invio della richiesta invece si sta valutando anche il coinvolgimento del Segretariato Sociale. Non solo: dalla giunta informano che è in corso anche un confronto con una rete di parrocchie e organizzazione del terzo settore «al fine di intercettare una possibile platea di “invisibili”, che potrebbero non attivarsi secondo i canali stabiliti per la richiesta della misura».

31 marzo 2020