Roma 2021, obiettivo accoglienza

Il presidente del Forum De Palo e don Dario Criscuoli (Pastorale familiare) fanno il punto sul cammino verso l'Incontro mondiale delle famiglie. Appello ai giovani della Gmg del 2000

Tra poco più di 16 mesi, 504 giorni per l’esattezza, riflettori puntati su Roma che per una settimana sarà la Capitale delle famiglie del mondo. Dal 23 al 27 giugno 2021 la città ospiterà il decimo Incontro mondiale delle famiglie per il quale Papa Francesco ha scelto il tema “L’amore familiare: vocazione e via di santità”. Organizzato dalla diocesi di Roma e dal dicastero per i Laici, la famiglia e la vita, il raduno si svolgerà nel quinto anniversario dell’esortazione apostolica Amoris laetitia e a tre anni dalla Gaudete et exsultate. Roma 2021, infatti, intende mettere al centro l’amore familiare come vocazione e via di santità. A livello diocesano la programmazione dell’evento è già partita da quasi un anno a cura del Servizio per l’Incontro mondiale coordinato dal vescovo ausiliare Gianrico Ruzza. Promosso nel 1994 da Papa Giovanni Paolo II, il meeting ha cadenza triennale ed è ospitato in città diverse del mondo. Quello del prossimo anno sarà il terzo incontro preparato a Roma. Nella Capitale infatti si svolse il primo raduno, nel 1994 appunto, e il terzo nel 2000, nel contesto del Grande Giubileo. Quello fu anche l’anno della Giornata mondiale della gioventù che vide la partecipazione a Tor Vergata di oltre 2 milioni di giovani.

Quei ragazzi di ventuno anni fa oggi sono padri e madri ed è proprio a loro che si rivolge Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari e coordinatore, con la moglie Anna Chiara Gambini, dell’équipe responsabile dei servizi legati all’evento del 2021. «I giovani di Roma che erano a Tor Vergata oggi sono chiamati a un “upgrade” della loro partecipazione ecclesiale cercando di dare una mano per l’Incontro mondiale delle famiglie». Il raduno, secondo De Palo, può essere vissuto in duplice modo. «Lo si può considerare o come l’ennesimo evento che porterà traffico e pellegrini a Roma o come una delle cose più belle che può capitarci nel prossimo anno».

Con Anna Chiara e una trentina di coniugi provenienti da associazioni, movimenti, gruppi parrocchiali, De Palo sta svolgendo vari incontri nelle chiese di Roma durante i quali presenta un format «divertente e accattivante» che illustra Roma 2021 con accenni alle due esortazioni apostoliche. «Partiamo dalla concretezza della vita quotidiana e spieghiamo le ragioni per le quali vale la pena partecipare all’incontro. Chiediamo accoglienza per i pellegrini nelle famiglie che saranno coinvolte a 360 gradi, figli e anziani compresi. Auspico una grande risposta perché è un salto di qualità rispetto alla Gmg del 2000». Sempre De Palo chiama in causa anche le giovani coppie di oggi che ventuno anni fa erano troppo piccole per essere a Tor Vergata. «Ora hanno l’opportunità – spiega – di assaporare quel clima».

In quell’occasione Papa Giovanni Paolo II disse che la città non avrebbe mai dimenticato «il chiasso» che aveva sentito. «Quel chiasso ha ancora una sua eco e rivive nei racconti di chi l’ha vissuto – prosegue il presidente del Forum delle associazioni familiari -. C’è l’opportunità di riviverlo concretamente. Di trasformare questa nostra città in una famiglia di famiglie. Abbiamo un anno di tempo per rendere Roma sempre più ospitale. L’ospitalità non dipende dalla capacità ricettiva di una città ma dalla capacità di accoglienza dei suoi cittadini». Invitando le parrocchie a contattare l’équipe per promuovere il format tra i laici, De Palo sottolinea che «è giunto il momento di fare una narrazione positiva e propositiva della famiglia partendo dalla concretezza della vita quotidiana, cercando di raccontare anche le dinamiche faticose che fanno parte di una bellezza complessiva».

Don Dario Criscuoli, direttore del Centro diocesano per la pastorale familiare, rimarca che lo scopo è quello «di trasmettere un messaggio che sottolinei i principi che il magistero pone come fondamenti e cioè il matrimonio e la famiglia. Ricalcherà la linea dell’Incontro mondiale di Dublino nel 2018, con testimonianze di famiglie che vivono disagi o l’esperienza della missione. Si rifletterà insieme sulla realtà delle famiglie nelle diverse regioni del mondo». Un pensiero va anche a tutti i giovani della Gmg del 2000 «che oggi portano frutto attraverso la creazione di una famiglia», affinché il loro percorso di vita sia testimonianza anche per altri.

La macchina organizzativa per il 2021 procede a motori spediti. Il raduno si concentrerà nelle zone centrali di Roma «per permettere ai pellegrini di vivere pienamente la bellezza della Città Eterna», aggiunge don Criscuoli. Si sta quindi lavorando alacremente per la scelta dei temi e della location che ospiterà il congresso teologico pastorale, per la realizzazione dell’icona che accompagnerà i pellegrini del decimo incontro mondiale, per la stesura dell’inno ufficiale e della preghiera. In cantiere anche un kit che sarà distribuito a tutti i pellegrini. «Nei prossimi mesi – annuncia il direttore del Centro diocesano per la pastorale familiare – partirà un ciclo di catechesi che serviranno da supporto e prepareranno all’incontro».

5 febbraio 2021