Rito dell’Elezione, 90 catecumeni verso il battesimo

A presiedere la celebrazione il vescovo ausiliare Angelo De Donatis. Monsignor Andrea Lonardo: «Evento che mostra quanto desiderio c’è di Gesù»

A presiedere la celebrazione il vescovo Angelo De Donatis. Monsignor Andrea Lonardo: «Evento importante che mostra quanto desiderio c’è di Gesù»

Giuseppina ha 25 anni, e prima di incontrare Cristo «viveva nelle tenebre»: «Non ricordo quasi nulla – racconta – se non il terrore di non trovare la mia strada e sprecare gli anni della mia vita; ricordo i fiumi di lacrime spesi in una relazione sterile e devastante, la sofferenza, la solitudine, la confusione, l’angoscia, la delusione di amicizie fragili, il deserto, il vuoto». Cresciuta in una famiglia non credente, e credendo la Chiesa cattolica «causa di tutti i mali, di inganni, e di schiavitù passate e presenti», a un certo punto Giuseppina inizia a cerca risposte in libri e tecniche orientali, ma non basta.

«Un giorno sono andata ad un incontro sui Dieci Comandamenti e mi aspettavo un prete noioso e dogmatico che voleva convincermi a credere nel suo Dio, parlando di sfere celesti e questioni astratte… e invece no. L’uomo che si presentò parlava a me di me, della mia realtà, della mia vita concreta, dei miei dubbi, delle mie angosce, dei miei desideri, delle mie emozioni, dei miei affetti. Mi sentivo conosciuta e amata, tanto».

Giuseppina è una dei 90 catecumeni che sabato 13 febbraio hanno partecipato, nella basilica di San Giovanni in Laterano, al Rito dell’Elezione, presieduto dal vescovo ausiliare Angelo De Donatis. «Nel corso della cerimonia – spiega monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’ufficio catechistico diocesano – i catecumeni hanno pronunciato per la prima volta in pubblico il loro nome cristiano, affiancandolo al nome “pagano”, non legato a un santo, che hanno portato finora». Alla presenza dei futuri battezzati, metà dei quali sono stranieri provenienti da tutto il mondo, c’erano i padrini, i catechisti e i parroci, intervistati dal vescovo sul cammino di conversione condotto.

«Qualcuno non ha potuto partecipare alla cerimonia in basilica», racconta monsignor Andrea Lonardo, «perché in alcune religioni la conversione al cristianesimo può comportare la perdita del lavoro o può addirittura essere punita con la morte: in questi casi il rito può avvenire nella parrocchia abitualmente frequentata. Di certo – aggiunge – questo per noi è un evento importante che mostra quanto desiderio c’è di Gesù».

A Pasqua Giuseppina sarà battezzata, e insieme a lei anche Riccardo, che è cresciuto in una famiglia buddista: «Qualche anno fa – racconta – mio padre è stato colto da un infarto, e io mi sentivo impotente. Ho sentito una spinta, un enorme desiderio interiore di rivolgermi a Gesù. Non sapevo esattamente cosa dire, ma il mio cuore ha letteralmente fatto uscire dalla mia bocca tutto quello che volevo dire… e, oltre a un fiume di lacrime, ne è venuta fuori la più bella preghiera della mia vita».

Il battesimo era un sogno per A.B.M., persiana, «attratta dalla spiritualità del cristianesimo» e «con alcuni amici cristiani nell’Università». Anche se nel suo Paese vige la libertà di culto, solo da quando, nel 1994, è arrivata in Italia, ha potuto finalmente avere il contatto diretto con i cristiani, «e ora – conclude – realizzo il sogno di essere una vera cristiana».

25 febbraio 2016