Riparte alla Camera la modifica della legge sull’export delle armi
L’iter ricomincia dopo quasi 10 mesi, presso le Commissioni riunite Esteri e Difesa. Rete italiana Pace Disarmo: «Rischio di svuotamento di una norma importante e storica. Non si peggiorino i meccanismi di controllo»
Riparte domani, 6 febbraio, dopo uno stop durato questi 10 mesi, l’iter del disegno di legge di modifica della legge 185%90 sull’export di armi italiane. Coinvolte le Commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera dei deputati. In gioco, rimarca in una nota diffusa oggi la Rete italiana Pace e Disarmo, c’è il futuro di «una norma importante e storica (che sta per compiere 35 anni) che garantisce il controllo del Parlamento e dei cittadini su un comparto altamente critico e strategico, sia per gli impatti che le vendite di armi nei conflitti sia per i flussi finanziari privati che ne alimentano produzione ed export».
Dalla Rete ricordano che «le norme e le procedure che lo hanno regolato negli ultimi decenni sono state di grande importanza (e hanno ispirato anche le regolamentazioni internazionali)», ma, avvertono, «se le modifiche alla legge già approvate dal Senato verranno confermate dalla Camera si avrà come conseguenza uno svuotamento della norma e delle sue prerogative più preziose». Queste le ragioni che hanno spinto alla mobilitazione una fronte molto ampio di organizzazioni della società civile. Attraverso una “petizione pubblica”, la mobilitazione “Basta favori ai mercanti di armi” ha chiesto con forza di «non peggiorare i meccanismi di autorizzazione e controllo sulle esportazioni di armi, mantenendo i presidi di trasparenza previsti della legge 185/90».
Si tratta, spiegano, di una posizione che «viene ribadita alla vigilia del nuovo dibattito in Commissione, in vista del quale sottoponiamo ai parlamentari coinvolti le nostre richieste. La società civile – si legge nel comunicato – non vuole rassegnarsi al fatto che sia solo il profitto di pochi a dover guidare le scelte sull’export di armi e continuerà a mobilitarsi (anche con azioni ed eventi nei prossimi giorni) per fermare lo svuotamento della legge 185/90». Al contrario, è l’appello, «fermiamo insieme gli affari armati irresponsabili che alimentano guerra e insicurezza».
5 febbraio 2025