Rifugiati, dalla Caritas un progetto per l’accoglienza nelle famiglie

Nella Giornata mondiale, l’organismo diocesano invita ad aprire le porte a richiedenti asilo e protetti internazionali, già in fase di inserimento sociale

Nella Giornata mondiale, il 20 giugno, l’organismo diocesano invita ad aprire le porte a richiedenti asilo e protetti internazionali presenti a Roma, già in fase di inserimento sociale

«Un’occasione per vivere appieno l’Anno Santo della Misericordia attraverso la  sperimentazione concreta della prossimità con l’altro, dell’ascolto e della comprensione reciproca». Il direttore della Caritas diocesana monsignor Enrico Feroci descrive così il progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia” che l’organismo diocesano propone in vista della Giornata mondiale del rifugiato, il 20 giugno. Un’iniziativa complementare al progetto “Ero forestiero e mi avete ospitato” che vede già 100 rifugiati ospiti nelle parrocchie di Roma e altri 110 accolti nelle strutture Caritas aderenti alla rete Sprar.

Il «cuore del progetto», spiegano dalla Caritas, è la disponibilità delle famiglie, chiamate ad accogliere in casa, per una durata compresa tra i 6 e i 9 mesi, «immigrati richiedenti asilo e protetti internazionali presenti sul territorio romano che hanno già avviato un percorso di inserimento sociale». Un’esperienza da portare avanti nella totale gratuità, intendendo l’ospitalità non solo come l’offerta di un tetto e di un pasto ma come condivisione autentica di un percorso di vita. L’obiettivo: permettere agli ospiti e ai nucllei familiari accoglienti di «sperimentare un cammino di incontro tra culture, divenendo al contempo viva testimonianza di solidarietà e prossimità cristiana».
Coinvolti al momento, nella prima fase pilota, due nuclei familiari che inizieranno l’accoglienza nel corso della prossima settimana e saranno affiancate, per tutto il tempo, dagli operatori Caritas. Saranno loro a monitorare tutte le fasi dell’accoglienza, accompagnando e agevolando il processo di conoscenza reciproca e definendo insieme ai destinatari un progetto individuale finalizzato alla progressione verso l’autonomia entro i tempi di accoglienza stabiliti.«Di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama, ci chiede, di essere “prossimi” dei più piccoli e abbandonati». Ricordano le parole pronunciate da Papa Francesco nel suo appello all’accoglienza, nel settembre scorso, dalla Caritas diocesana. La risposta immediate, nel mese di ottobre: il programma “Ero forestiero e mi avete ospitato”, con il quale sono state avviate accoglienze per oltre 100 richiedenti asilo e rifugiati, sia persone singole che nuclei familiari, presso 34 strutture tra parrocchie e istituti religiosi della Capitale. Ora, come in un’onda di solidarietà che si propaga a cerchi concentrici, le famiglie sono invitate a farsi protagoniste di questa esperienza di accoglienza.«Questa iniziativa – chiariscono ancora dall’organismo diocesano – va ad ampliare l’esperienza pluriennale della Caritas di Roma in tema di accoglienza di migranti e rifugiati, resa sia in collaborazione con le istituzioni pubbliche in qualità di ente gestore di centri del circuito Sprar, per un totale di 84 posti di accoglienza, sia attraverso l’apertura di strutture di semi-autonomia per un totale di 17 posti». Ora si tratta di ampliare ulteriormente questa esperienza, con il duplice obiettivo di intensificare l’impegno della Chiesa di Roma per l’integrazione dei rifugiati e di promuovere «un’esperienza autentica di prossimità cristiana».

Le famiglie che desiderano informazioni per aderire all’accoglienza possono chiamare il numero 06.88815300 oppure visitare il sito internet della Caritas diocesana.

17 giugno 2016