Riformare legalità, solidarietà ed etica: i 10 impegni del manifesto di Contromafie

Conclusi gli Stati Generali dell’Antimafia di Libera. Dal reddito di cittadinanza al riutilizzo dei beni confiscati, fino all’introduzione dei reati contro l’ambiente: ecco le richieste. E il 21 marzo sia la Giornata della memoria e dell’impegno

Circa 7mila partecipanti in 4 giorni, 30 gruppi di lavoro con oltre 200 relatori con contributi di magistrati, esponenti del sindacato, del volontariato, del terzo settore, dell’università, giornalisti, scrittori, amministratori, uomini politici. Si è concluso ieri, domenica 26 ottobre, “Contromafie”, gli Stati Generali dell’Antimafia organizzati a Roma da Libera. Quattro giorni di grande partecipazione, dibattito, approfondimento, proposte sintetizzati, nel giorno di chiusura, in un Manifesto programmatico di linee guida per “Andare oltre, insieme : Basta mafie e corruzione . Ora!”

«Mafie e corruzione – denuncia Libera – stanno saccheggiando la nostra società grazie a una vera e propria globalizzazione dell’illecito, che ha prodotto i suoi effetti disastrosi per la capacità dei criminali e dei loro complici di inquinare il tessuto sociale, economico e politico di Stati e comunità. È giunto il momento di dire basta, è giunto il momento di parole autentiche e di azioni efficaci che possano porre un argine alla violenza della criminalità organizzata e della corruzione, due facce della stessa falsa moneta che è servita per coprire le violenze e comprare le coscienze, per guastare l’economia e danneggiare l’ambiente, per asservire la politica e oscurare l’informazione, per svuotare i diritti e innescare processi di disuguaglianza e di perdita di dignità dell’essere umano. Dobbiamo dare nuovo significato a parole stanche ma ancora cariche di valore», hanno affermato i promotori. E il manifesto finale di Contromafie letto e approvato dalla plenaria contiene dieci proposte, dieci impegni per attuare tre grandi riforme necessarie al nostro Paese: «Riformare la legalità, perché non sia più una bandiera dietro cui si nasconde chi la viola ogni giorno, ripensare la solidarietà, perché non sia la scusa di chi non vuole mettere in discussione disuguaglianze e privilegi per affermare diritti; dobbiamo vivere l’etica, perché integrità e trasparenza siano davvero il cuore della politica e dell’economia». Dieci proposte concrete ed efficaci azioni sul piano normativo e culturale per liberare l’Italia dalle mafie e corruzione.

Libera nel manifesto chiede di restituire piena dignità a tutti, con l’introduzione del reddito di cittadinanza; valorizzare il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie e alla corruzione come strumenti per la creazione di un nuovo welfare recuperando il prodotto economico di traffici come quello delle droghe e degli esseri umani; garantire la formazione continua del cittadino, per renderlo parte attiva della battaglia contro il crimine e il malaffare rilanciando la centralità della scuola e dell’università pubblica; difendere il ruolo dell’informazione come garante della democrazia, con il rilancio del servizio pubblico e la tutela dei giornalisti esposti a querele e minacce; rompere i legami tra mafia e politica, assicurare trasparenza ai procedimenti pubblici, con l’approvazione di una legge anticorruzione, che recepisca le direttive europee; aggiornare gli strumenti di contrasto alle mafie, estendendo i mezzi d’indagine già sperimentati ai reati di corruzione e alla più grave criminalità d’impresa.

Inoltre si chiede di istituire il 21 marzo come giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie; restituire alla collettività tutti i beni confiscati ai mafiosi ma anche ai corrotti, con una reale capacità d’azione dell’agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, rafforzando il percorso della direttiva europea approvata recentemente; contrastare l’economia illegale che condiziona lo sviluppo di interi territori e comunità svelando il ruolo delle lobbies e delle pratiche illecite che condizionano la leale concorrenza, colpendo in profondità su scala nazionale, europea e globale il fenomeno del riciclaggio, irrobustendo le reti territoriali e le associazioni che si oppongono a racket ed usura, contrastando la diffusione del gioco d’azzardo; introdurre i reati contro l’ambiente nel codice penale, tutelando il patrimonio naturale del nostro Paese e la salute dei cittadini e avviando una vera stagione per il risanamento ambientale di tutti i territori messi a repentaglio dai traffici sporchi dell’ecomafia.

27 ottobre 2014