Rifinanziamento alla Guardia costiera libica, Oxfam: «Non potremo non dirci complici»

A parlare è Paolo Pezzati, dopo il voto del Parlamento. «A nessuna missione navale è stato affidato il compito di ricerca e soccorso in mare». Il ruolo delle ong

Alla fine, il voto del Parlamento è arrivato: nella giornata di ieri, 15 luglio, la camera dei Deputati ha confermato il sostegno del governo alla Guardia costiera libica, approvato il rifinanziamento della missione già in corso. «Nonostante si continui a morire nel Mediterraneo, nonostante la violazione dei più basilari diritti umani nei lager libici, i cui crimini sono sotto gli occhi di tutti, il Parlamento ha votato per il rinnovo degli stanziamenti alla (cosiddetta) Guardia costiera della Libia – commenta Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam -. La cosa più grave – denuncia – è che l’approccio rimane sostanzialmente quello della stabilizzazione dell’area, contenimento dei flussi e esternalizzazione delle frontiere. A nessuna missione navale è stato affidato il compito di ricerca e soccorso in mare, rimanendo tale funzione affidata alla Guardia costiera libica».

Anche il maggiore coinvolgimento dell’Europa, «chiesto a gran voce dal segretario Pd Enrico Letta»,  evidenzia Pezzati, «non si è concretizzato nel dare alla missione europea Irini compiti di ricerca e soccorso ma nel rafforzarne il ruolo di supporto tecnico, mentoring, addestramento». Per questo dunque «non potremo non dirci complici di nuovi orrori e dei crimini compiuti nei centri di detenzione della Libia a cui assistiamo dal 2017». Nelle parole del responsabile Oxfam, quindi, un ringraziamento «a quei parlamentari che non si arrendono allo status quo e che lavorano affinché cambi la linea politica del nostro Paese».

Pezzati individua un unico elemento di novità: «La proposta che il governo avvii la verifica delle condizioni per superare la specifica missione nella prossima programmazione con conseguenti assestamenti della catena di comando. Ci domandiamo quale verifica debba ancora essere fatta – prosegue -, dopo le immagini circolate in tutto il mondo che testimoniano aggressioni, intimidazioni e torture». La sola nota positiva, conclude, «è che venga riconosciuto finalmente un ruolo importante alle ong, per quel che riguarda le missioni umanitarie con previsione di fondi per svolgere funzioni di peacekeeping, mediazione e riduzione del conflitto».

16 luglio 2021