Rientrati i 36 italiani che erano in Niger

Arrivati a Ciampino con un volo speciale dell’Aeronautica militare, sono stati accolti del ministro degli Esteri Tajani. Con loro 21 statunitensi e 10 cittadini di altre nazionalità

Sono rientrati questa mattina, 2 agosto, alle 05.09 all’aeroporto militare di Ciampino i 36 italiani che hanno deciso di lasciare il Niger dopo il colpo di Stato del 26 luglio, che ha destituito il presidente Bazoum. A riportarli in patria, il volo speciale predisposto dal governo: un Boeing 767 dell’Aeronautica militare, partito da Niamey. A bordo, in tutto, 87 persone: insieme agli italiani, 21 statunitensi, 4 bulgari, 2 austriaci, un nigeriano, un nigerino, un ungherese e un senegalese.

«Siamo soddisfatti, perché siamo riusciti a riportare in Italia tutti i nostri connazionali che lo avevano chiesto», ha commentato il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, presente allo sbarco. «Credo che dobbiamo fare pressione perché si ripristini la democrazia in Niger ma va esclusa qualsiasi iniziativa militare occidentale perché sarebbe vista come una nuova colonizzazione», ha commentato ai microfoni di Rainews24.

Il grazie del ministro è andato all’Aeronautica, alle forze armate, all’ambasciata italiana in Niger e all’Unità di crisi della Farnesina. «Abbiamo seguito con la presidente del Consiglio tutto quello che stava accadendo in Niger – ha riferito -. Siamo riusciti anche ad accogliere sul nostro aereo 21 cittadini Usa e altri non europei. Tutto si è svolto in maniera ordinata. Un successo della nostra diplomazia. E continuiamo a lavorare per la soluzione diplomatica», ha aggiunto, assicurando che in ogni caso l’ambasciata italiana rimane aperta «per seguire tutti i nostri connazionali che hanno deciso di rimanere e che continueremo ad assistere. La nostra priorità è la sicurezza di tutti i nostri connazionali, civili e militari».

Tajani ha accolto italiani e cittadini stranieri uno a uno, aspettandoli sotto le scalette dell’aereo. Per ciascuno di loro, una stretta di mano e alcune parole. I passeggeri sono stati quindi accompagnati in una sala di rappresentanza del 31° Stormo. «L’ evacuazione è stata molto ordinata. È importante aver riportato in Italia tutti i nostri connazionali che lo desideravano. L’Italia ha fatto ancora una volta una bella figura», ha ribadito il titolare della Farnesina, rinnovando il suo grazie a «tutti gli uomini che si sono impegnati in queste giornate. Un gran lavoro della nostra ambasciata con i nostri funzionari, diplomatici e non, che hanno contattato tutti i nostri connazionali sin dal primo minuto. Non ci sono stati pericoli né per loro né per la nostra ambasciata – ha assicurato -. Siamo stati autorizzati dal nuovo governo che ha permesso che le operazioni si svolgessero in modo regolare. Ora vedremo cosa accadrà in Niger: siamo sempre favorevoli a una soluzione diplomatica per il ripristino della democrazia ed ecco perché la nostra ambasciata rimane aperta».

Tra i 21 statunitensi sbarcati a Ciampino, ha informato ancora il ministro, anche 14 religiosi che hanno chiesto di tornare. «Se ci dovesse esser bisogno di altri voli – ha aggiunto rispondendo a una domanda sull’eventuale prossimo rientro di altri italiani – e se ci sarà possibilità di farlo lo faremo. Seguiamo sempre la situazione anche degli altri italiani che sono rimasti in Niger. La situazione è sotto controllo e non corrono pericolo», ha ribadito, ricordando che «molti italiani erano già partiti prima delle ultime vicende nel Paese, soprattutto bambini e giovani che, finite le scuole, sono tornati in Italia. La priorità per il governo – ha affermato – è garantire la sicurezza di tutti i cittadini italiani».

2 agosto 2023