“(Ri)costruire il futuro”. Il piano dei sindacati per la ripartenza

Tra le proposte delle sigle confederali alla giunta regionale, il rilancio del comparto del turismo e l’attenzione allo sviluppo rurale. Al centro anche lavoro e sanità

Creare una filiera della sicurezza sanitaria attraverso 10mila assunzioni, costruzione di nuovi ospedali, implementazione delle case della salute, potenziamento dei distretti territoriali, realizzazione di rsa e case di riposo a gestione pubblica. Attivare Fondi di garanzia regionali e un piano straordinario per l’edilizia pubblica attraverso investimenti pubblici con fondi di bilancio e con il Fondo europeo di sviluppo regionale. Intervenire sulle infrastrutture per avere un sistema di trasporto pubblico regionale integrato ed efficiente. Alla paura del virus è subentrata ora il fondato timore per le sue conseguenze economiche e sociali nel Paese e per guardare al futuro con fiducia Cgil, Cisl e Uil mettono al centro il lavoro e propongono interventi a tutela delle fasce più vulnerabili relativamente a reddito, casa, istruzione, assistenza.

conferenza sindacati su ripartenza, Alberto Civica (Uil Lazio)
Alberto Civica, Uil Lazio

Un dettagliato piano per la ripartenza è stato presentato questa mattina, 16 giugno, durante l’incontro “(Ri)costruire il futuro. Per uno sviluppo del Lazio che non lasci indietro nessuno”. I segretari generali auspicano «un fattivo confronto con la Regione Lazio» per avviare una nuova stagione di politica industriale volta al mantenimento dei livelli occupazionali, a una rete di eccellenza sanitaria al servizio dei cittadini, al contrasto della disoccupazione, delle diseguaglianze sociali e dell’evasione fiscale. Tra le proposte avanzate anche quella di rilanciare il comparto del turismo messo in ginocchio dal lockdown, valorizzando il sistema culturale, il patrimonio ambientale, la mobilità portuale e aeroportuale e la connessione che Roma ha con il resto della regione. I sindacati non dimenticano l’agricoltura e l’agroindustria, promuovendo la ridefinizione del Programma di sviluppo rurale per una maggiore commercializzazione dei prodotti locali sul territorio regionale, chiedendo all’ente di via della Pisana di esprimersi in merito alla Tenuta regionale di Castel di Guido, per la quale ribadiscono «il principio della proprietà pubblica», per permettere all’azienda di diventare «un centro regionale di coltura, allevamento, sperimentazione biologica nel quale istituire la banca regionale della terra».

conferenza sindacati su ripartenza, Enrico Coppotelli (Cisl Lazio)
Enrico Coppotelli, Cisl Lazio

A Roma e nel Lazio la condizione post Covid è paragonabile a quella «post bellica», ha detto il segretario generale della Cisl Lazio Enrico Coppotelli. Il 95% delle imprese con meno di 5 dipendenti che hanno chiesto la cassaintegrazione non ha riaperto i battenti. «La sicurezza sui posti di lavoro è un’altra priorità – ha aggiunto -. L’emergenza sanitaria non è archiviata. Nonostante i rallentamenti, avanza. A settembre i luoghi di lavoro non devono diventare contenitori di contagi». In questa emergenza, quindi, «l’unità sindacale è un valore -– ha concluso Coppotelli -. Sta all’intelligenza di tutti trovare un’occasione di rilancio in queste difficoltà».

conferenza sindacati su ripartenza, Michele Azzola (Cgil Roma e Lazio)
Michele Azzola, Cgil Roma e Lazio

Per Michele Azzola, segretario generale della Cgil Roma e Lazio, il rilancio dell’economia passa anche attraverso l’apertura di nuovi cantieri. «Bisogna dare subito lavoro alle persone – ha affermato -. Si può pensare per esempio alla riqualificazione delle scuole e delle strade». Importante poi «ritrovare un ruolo pubblico nell’economia del territorio, come la gestione dei rifiuti e dei trasporti». Questo è anche il tempo per fare tesoro di quanto accaduto «per rilanciare una sanità pubblica di qualità». A tal proposito Alberto Civica, segretario generale di Uil Lazio, ha rimarcato che «la sanità è stata smantellata e delegata ai privati. Questo ha comportato, come abbiamo visto, focolai nelle rsa. Nel Lazio anche il sistema riabilitativo è dato quasi completamente in gestione ai privati. Il piano di assunzioni che proponiamo è identico all’organico che era attivo dieci anni fa».

16 giugno 2020