Ricorso al Tar contro il caro-retta del nido

Aumentano le tariffe degli asili e scatta la protesta dei genitori. Il consigliere De Palo: «Leso il principio del legittimo affidamento». Ciccarelli del Forum Associazioni Familiari Lazio: «Una beffa» di R. S.

«Non si possono cambiare le regole del gioco a gioco iniziato». È lo sfogo del capogruppo della lista civica CittadiniXRoma, Gigi De Palo, che si oppone all’aumento delle tariffe degli asili nido disposta in queste ore dal Capidoglio. De Palo ha quindi deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo del Lazio e con lui ci sono già «centinaia di famiglie che hanno sottoscritto il ricorso, – dice l’ex assessore alla Scuola della giunta Alemanno -. Si tratta di una sorta di “class action” contro la delibera di Roma Capitale che ha aumentato ad iscrizioni già avvenute le tariffe degli asili nido, togliendo anche la gratuità per il terzo figlio».

Secondo quanto affermato da De Palo, la delibera non può essere applicata all’anno scolastico 2014/2015 «in quanto è intervenuta quando il termine per la presentazione della domanda di iscrizione era già scaduto ed addirittura dopo la pubblicazione della relativa graduatoria». Proprio per questo, ha puntualizzato, «per le famiglie i cui figli sono stati ammessi al nido comunale per l’anno scolastico in corso, bisogna continuare ad applicare la delibera che prevedeva l’esenzione dal pagamento della quota contributiva per il terzo figlio e le precedenti tariffe più sostenibili».

Se non fosse così, ha chiosato, «si lederebbe il legittimo affidamento e si metterebbero in seria difficoltà tutte quelle famiglie che confidavano legittimamente nell’esenzione del terzo figlio e nel precedente tariffario che prevedeva quote mensili inferiori».

«Ben venga il ricorso al Tar per tutelare interessi delle Famiglie» è stato il commento della presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio, Emma Ciccarelli. «Le famiglie romane sono fin troppo vessate dalle ultimi aumenti previsti e si annuncia un autunno molto caldo in termini di oneri e tasse da pagare». Il ricorso al Tar «trova tutto il nostro sostegno, riteniamo che gli ulteriori rincari inseriti nel bilancio di fine luglio siano illegittimi e non imputabili all’anno scolastico che sta per iniziare. Tutte le famiglie che usufruiscono degli asili nido comunali, hanno fatto il loro bilancio familiare tenendo conto dell’impegno di spesa che avrebbe comportato secondo le determinazioni vigenti al momento dell’iscrizione. Addirittura subire variazioni ad iscrizioni ai nidi già avvenuta ci sembra una beffa ed un sopruso ulteriore».

4 settembre 2014