Papa Francesco ha ricevuto in udienza, nel pomeriggio di ieri, 5 marzo, il presidente della Repubblica Centrafricana Faustin Archange Touadéra, che successivamente ha incontrato anche il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati. Al centro dei colloqui, «la soddisfazione per la ratifica dell’accordo quadro tra la Santa Sede e la Repubblica Centrafricana», evidenzia la Sala stampa vaticana. In tale contesto, si legge nella nota diffusa al termine dell’incontro, «non si è mancato di sottolineare il contributo della Chiesa cattolica nella costruzione della nazione e di valorizzare il ruolo delle istituzioni cattoliche nell’ambito educativo e sanitario». Un cenno particolare è stato fatto alla recente inaugurazione dell’Ospedale pediatrico di Bangui, «per il quale il presidente ha espresso speciale gratitudine al Papa». Quindi ci si è soffermati «sulla situazione attuale del Paese, con un particolare riferimento alla recente intesa raggiunta dai diversi attori politici, in vista della soluzione dei conflitti e dello sviluppo integrale del popolo centrafricano». Ancora, «è stato incoraggiato l’impegno nel promuovere la convivenza pacifica e la riconciliazione nazionale, nonché lo sforzo per porre fine a ogni tipo di violenza e rendere possibile il ritorno dei profughi alle loro case».

L’accordo quadro entrato in vigore ieri fissa il quadro giuridico delle relazioni tra la Chiesa e la Repubblica Centrafricana i quali, «salvaguardando l’indipendenza e l’autonomia che sono loro proprie, si impegnano a collaborare per il benessere spirituale, morale, sociale, culturale e materiale della persona umana, così come in favore della promozione del bene comune». Il cardinale Parolinha consegnato al presidente Touadéra lo strumento di ratifica dell’accordo quadro su materie di interesse comune, che era stato firmato il 6 settembre 2016 a Bangui. Si è perfezionata così la procedura di scambio degli strumenti di ratifica, dato che il ministero degli Affari esteri e dei centrafricani all’estero della Repubblica Centrafricana aveva già inviato lo strumento di ratifica dalla parte statale alla Nunziatura apostolica a Bangui. 

Dopo l’udienza con Francesco, il presidente della Repubblica Centrafricana ha incontrato i giornalisti nella sede della Comunità di Sant’Egidio. Con loro ha ricordato anzitutto la visita del Papa in Centrafrica nel 2015. «È stato un momento storico, rimasto nel cuore dei centrafricani. Il popolo centrafricano ricorda la visita con riconoscenza – le sue parole -. Noi continuano, è una sfida ma abbiamo fiducia, il Centrafrica troverà la strada e la pace». Touadéra ha menzionato anche l’inaugurazione del centro ospedaliero pediatrico – l’unico del Paese africano -, ampliato e ristrutturato proprio per volontà del Papa, con il sostegno dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. «Abbiamo inaugurato un centro ed è stata un’occasione per noi per ripartire – ha commentato -. Ora servono degli sforzi supplementari per un accordo di pace e confidiamo nella amicizia di Sant’Egidio». Il riferimento è al recente accordo di pace firmato per la riconciliazione del Paese anche grazie alla mediazione della Comunità trasteverina. «Ringraziamo per tutti gli sforzi fatti per costruire le condizioni di un accordo di pace» ha aggiunto il presidente, salutando il fondatore di Sant’Egidio Andrea Riccari, Mauro Garofalo, responsabile relazioni estere della Comunità e Mario Giro, già vice ministro degli Affari esteri. «Noi cerchiamo la pace e nell’accordo ci sono dei meccanismi che permetteranno di lavorare. Ci siamo impegnati affinché l’accordo si realizzi e la pace arrivi in Centrafrica».

6 marzo 2019