Riccardo Lamba è il nuovo arcivescovo metropolita di Udine

Finora ausiliare del settore Est della diocesi di Roma, succede ad Andrea Bruno Mazzocato. La nomina annunciata dalla Sala Stampa della Santa Sede e comunicata nel Palazzo apostolico lateranense dal cardinale vicario Angelo De Donatis

«La Chiesa di Roma continua a essere generosa. Ancora una volta, è chiamata a donare». Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha commentato con queste parole la nomina comunicata questa mattina, 23 febbraio, alle 12 nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense: Riccardo Lamba è il nuovo arcivescovo metropolita di Udine. Lo ha scelto Papa Francesco, accettando la rinuncia al governo pastorale presentata dall’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato, che contestualmente ha annunciato la notizia della successione all’arcidiocesi di Udine.

Finora ausiliare della diocesi di Roma per il settore Est, Lamba è nato a Caracas (Venezuela) il 30 novembre 1956. Rientrato con la famiglia in Italia nel 1965, è stato ordinato presbitero per la diocesi di Roma il 6 maggio 1986. Laureato in Medicina prima dell’ingresso in seminario, ha conseguito poi baccalaureato e licenza in Psicologia alla Pontificia Università Gregoriana. Assistente del Pontificio Seminario Romano Maggiore dal 1989 al 1991, è stato quini assistente della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, primo di diventare parroco a Sant’Anselmo alla Cecchignola, dal 200 al 2002. Dal 2002 al 2018 ha guidato la comunità di Gesù Divino Lavoratore, divenendo poi parroco di San Ponziano, dal 2018 al maggio 2022.

Proprio Papa Francesco lo ha nominato vescovo ausiliare di Roma il 27 maggio di quello stesso anno, affidandogli poi l’ambito della Chiesa ospitale e in uscita e il Servizio per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. «A maggio sarebbero stati due anni di ministero episcopale qui a Roma – ha sottolineato De Donatis -. Il tempo qui con noi non è stato lungo», ha aggiunto, dando voce alla gioia e alla gratitudine della Chiesa di Roma.

riccardo lamba, nomina arcivescovo di udine, 23 febbraio 2024E «gratitudine» è la prima parola pronunciata da Lamba, davanti ai vescovi ausiliari di Roma, ai prefetti e al personale del Vicariato riuniti nell’Aula della Conciliazione. «Gratitudine al Signore, anzitutto. Chi mi conosce – ha detto – sa che io non ho mai chiesto niente; quello che ha fatto mi è sempre stato chiesto e io ho sempre detto: “Ci avete pensato bene?”, prima di obbedire. La storia, la mia storia, la porta avanti Dio».

Anche questa nomina «la vedo all’interno del progetto del Padre su di me», ha continuato, ricordando i suoi due «riferimenti»: l’arcivescovo Giuseppe Mani e il vescovo Romano Rossi. «Ho trovato significativo – ha riferito – che entrambi questi “vecchi” nella fede mi abbiano detto : “Penso che sia per il tuo bene. Il buon Dio sta pensando a te. Devi crescere ancora, come uomo, come cristiano, come sacerdote”».

La gratitudine del presule è andata quindi ai «tanti che qui a Roma mi hanno accompagnato. Persone belle, generose, innamorate di Cristo e della Chiesa. Ora – ha continuato – vado in una terra che non conosco ma dove ho carissimi amici. Una terra che ha molto sofferto, terra di grande emigrazione, ricca di umanità». Ha ricordato i «tanti amici di famiglia migranti come noi in Venezuela», le ricchezze di Aquileia e Gemona: di «una fede che si è incarnata in tanti uomini e donne e si è resa visibile nell’arte. In questa terra – ha concluso – so che sarò accolto con calore».

23 febbraio 2024