Gli ultimi restauri c’erano stati circa 10 anni fa, poi la chiesa era stata chiusa, per venire aperta solo occasionalmente. Quest’anno invece il Capitolo della Custodia di Terra Santa ha nominato un responsabile perché lavorasse alla riapertura della chiesa. Così con frate Salem Younes riapre finalmente la chiesa del piccolo villaggio di Nain, in Galiliea: nuovi orari di apertura, un piccolo convento e, soprattutto, la possibilità di celebrare Messe.

Secondo il racconto dell’evangelista Luca, la chiesa di Nain sorge nel luogo in cui Gesù risuscitò il figlio di una madre vedova. Si trova sul pendio settentrionale del Giabal Dahi, in villaggio di circa duemila abitanti di religione musulmana. Frate Salem si è trasferito da Emmaus Al-Qubeybeh alla fraternità del Monte Tabor, da cui dipende Nain, proponendosi già come riferimento per quanti desiderano visitare il luogo. La speranza per il futuro è che la chiesa possa rimanere aperta tutti i giorni, come gli altri santuari della Terra Santa. Il francescano ha già iniziato a spargere la voce tra le guide locali; nel frattempo, al progetto del piccolo convento della chiesa stanno lavorando due cristiani di Nazaret e di Tarshiha.

Felice anche la gente di Nain che attende la riapertura stabile della chiesa, da sempre rispettata. Lo dimostra il fatto che nelle vicinanze della chiesa è presente un cimitero musulmano. Il perché, lo racconta frate Salem: «Una volta ho parlato con l’imam della moschea qui davanti e con i vicini e mi hanno raccontato che anche loro confessano che qui c’è stato un miracolo di Gesù e per questo hanno seppellito qui i loro figli, nella speranza della risurrezione. Quando me lo hanno raccontato, sono rimasto molto colpito». La chiesa è già aperta alle visite. Non ci sono per ora né sacrestia, né paramenti, ma si può celebrare la Messa se si porta il necessario.

5 dicembre 2019