Riapre il Roseto comunale

Cancelli aperti dal 12 al 27 ottobre, in occasione della “rifiorenza” delle rose. L’assessore Fiorini: «Occasione unica per visitare il parco ai piedi dell’Aventino»

Tornano a fiorire le rose, e riaprono i cancelli del Roseto di Roma Capitale. Per due settimane, dal 12 al 27 ottobre, sarà possibile ammirare la fioritura autunnale delle varietà moderne e di alcune varietà antiche di una delle più prestigiose collezioni botaniche di rose. «Un’occasione eccezionale per visitare il magnifico parco ai piedi dell’Aventino – dichiara l’assessore alle Politiche del verde Laura Fiorini -. Ci auguriamo che, appassionati, cittadini e turisti vengano a trovarci numerosi per una bella passeggiata tra gli aromi e gli splendidi colori delle fioriture autunnali».

Il Roseto comunale di Roma, unico al mondo per la sua spettacolare posizione, si adagia sulle pendici dell’Aventino, di fronte ai resti del Palatino, appena sopra al Circo Massimo. Di dimensioni contenute, offre una vista che spazia dal colle Palatino al campanile di Santa Maria in Cosmedin; dalla cupola della Sinagoga al Vittoriano, fino ad arrivare all’osservatorio di Monte Mario. Nell’area più vasta si trova la collezione di rose botaniche, antiche e moderne. Nella parte in basso, più piccola, si trovano i settori dove vengono dimorate le rose partecipanti al “Premio Roma” e la collezione delle rose che, dal 1933 – anno della prima edizione svoltasi a Colle Oppio -, hanno vinto il riconoscimento.

Complessivamente, il Roseto – che segue la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro – ospita circa 1.100 specie di rose provenienti da tutto il mondo, comprese Cina e Mongolia. Fra le più curiose, la Rosa Chinensis Virdiflora, dai petali di colore verde, la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia colore con il passare dei giorni, e la Rosa Foetida, una rosa maleodorante. La sede attuale – in un’area che era dal 1645 l’Orto degli Ebri, con annesso il piccolo cimitero della Comunità romana – risale al 1950, dopo che l’antico roseto che si trovava sul Colle Oppio era andato distrutto nella seconda guerra mondiale. In segno di ringraziamento alla Comunità ebraica, che aveva permesso di ricreare il roseto in un luogo sacro, venne posta all’ingresso del giardino una stele in ricordo della precedente destinazione e i vialetti che dividono le aiuole nell’area collezione assunsero la forma della menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell’Ebraismo.

Nei giorni di apertura, l’ingresso – libero e gratuito – è possibile dalle 8.30 alle 18. Tutte le informazioni nelle pagine del Dipartimento Tutela ambientale.

9 ottobre 2019