Riapre al pubblico il Giardino di Tramontana
La storica area verde della Galleria Borghese rinnovata grazie all’intervento dei Mecenati. Visite mensili a partire dal mese di settembre
La storica area verde della Galleria Borghese rinnovata grazie all’intervento dei Mecenati. Visite mensili a partire dal mese di settembre
Le peonie e i viburni, l’hibiscus mutabis che cambia colore, gli alberi di agrumi. E ancora cisto, canna, pruni, erigero. Ci sono quasi mille piante nel Giardino di Tramontana, storica area verde della Galleria Borghese rinnovata e sistemata grazie all’intervento dell’associazione senza scopo di lucro Mecenati della Galleria Borghese, che ha finanziato il restauro.
Un tempo noto come “giardino di cipolle” per la presenza di numerose varietà di bulbose da fiore, lo spazio verde è stato dato in “adozione” alla Galleria Borghese dal Campidoglio. Così come il Giardino della Meridiana e il cosiddetto “Parterre”, cioè l’esemplare storico di giardino all’italiana che si trova dietro al Museo. I Mecenati hanno scelto di restaurare per primo il Giardino di Tramontana per la vicinanza al Casino Nobile, tanto da essere visibile dalle finestre del museo. I lavori, nel pieno rispetto del progetto originario, sono stati avviati a inizio maggio, e affidati a “Il Giardino Malandrino”, società romana specializzata in campo ornamentale e agroforestale.
Lungo quasi novanta metri, il Giardino di Tramontana si trova tra la parete nord-occidentale del Casino Nobile e il padiglione dell’Uccelliera. È un tipo di “giardino segreto”, derivazione dell’hortus conclusus medievale, costante nelle ville rinascimentali e barocche. Nelle aiuole, presenti più di 300 tagate gialle o arancioni, un centinaio di ibisco palustre multicolori e altrettante salvie ornamentali. Al centro dell’area, la bellissima Fontana del Drago, in travertino. Lo spazio verde sarà visitabile nel corso di aperture straordinarie, previste almeno una volta al mese a partire da settembre.
«La ristrutturazione del Giardino segreto di Tramontana – spiega il presidente di Mecenati per la Galleria Borghese Maite Bulgari – nasce dalla constatazione dell’elevato livello di sofferenza in cui versava quest’area, in totale contrasto con l’immagine rappresentativa della Galleria. L’opera ha restituito al giardino storico il suo antico splendore. I Mecenati hanno voluto costruire una rete di sostegno e sviluppo che si prendesse cura di un museo che noi tutti amiamo, ma oggi più che mai anche l’impegno individuale è decisivo per sostenere e valorizzare il prezioso patrimonio artistico e culturale della nostra città».
12 luglio 2016