Regno Unito: l’Unhcr sul no della Corte suprema al trasferimento richiedenti asilo

Soddisfazione dell’Agenzia Onu che riconosce le sfide poste dagli arrivi irregolari attraverso la Manica ma chiede alternative «praticabili», incoraggiando alla cooperazione

La Corte suprema del Regno Unito ha giudicato illegale il piano proposto dal governo britannico di trasferire i richiedenti asilo in Rwanda, nell’ambito del Migration and economic development partnership (Medp) perché in contrasto con il diritto internazionale e britannico. Una sentenza che ha visto il favore dell’Unhcr, l’Agenzia Onu per i rifugiati, che non è parte in causa nel procedimento ma ha fornito consulenza alla Corte « su questioni di diritto internazionale dei rifugiati e standard di protezione». In sostanza, spiegano, «il ruolo dell’Unhcr nel contezioso è stato, per tutta la durata del caso, quello di agenzia delle Nazioni Unite con il mandato di supervisionare l’applicazione della Convenzione sui rifugiati del 1951 in tutto il mondo», spiegano in una nota.

La sentenza ha colpito duramente il governo guidato dal primo ministro Rishi Sunak, che con il Rwanda aveva firmato un accordo nell’aprile del 2022 per trasferire qui alcuni dei migranti che arrivano nel Regno Unito, per procedere poi all’esame delle loro richieste. Per tutta la durata del caso, l’Unhcr ha espresso la sua profonda preoccupazione per l’esternalizzazione degli obblighi in materia di asilo e per i gravi rischi che essa comporta per i rifugiati. L’Agenzia delle Nazioni Unite «riconosce le sfide poste dagli arrivi irregolari attraverso la Manica – si legge ancora nella nota – e chiede alternative pratiche e praticabili all’accordo Medp, anche attraverso la cooperazione con i vicini europei nello spirito di condivisione delle responsabilità che è alla base della Convenzione sui rifugiati».

Nell’analisi dell’Unhcr, sono «fondamentali» procedure di asilo «eque e rapide, che rispettino gli standard internazionali, e la collaborazione con i partner internazionali per garantire il rimpatrio sicuro e dignitoso di coloro che non hanno bisogno di protezione». Ancora, si incoraggia a «una maggiore cooperazione con i Paesi sulle rotte principali lungo le quali si muovono rifugiati e migranti». L’obiettivo è quello di «affrontare le cause profonde dello sfollamento attraverso la costruzione della pace e gli aiuti umanitari e allo sviluppo, e per offrire alternative reali ai viaggi pericolosi, anche attraverso l’ampliamento dei percorsi sicuri e legali».

16 novembre 2023