Regione Lazio: «No ai regali e alle mazzette»

Approvato il codice anticorruzione: vietato divulgare informazioni, obbligatorio rispettare le misure contro illeciti e segnalare anomalie

Approvato il codice anticorruzione: vietato divulgare informazioni, obbligatorio rispettare le misure contro gli illeciti nell’amministrazione e segnalare anomalie 

Niente regali per sé o per terzi, vietato divulgare informazioni, obbligatorio rispettare le misure per la prevenzione degli illeciti nell’amministrazione e segnalare eventuali anomalie; assicurare l’adempimento degli obblighi di trasparenza e non usare mansioni e posizione che si ricopre nell’amministrazione per ottenere vantaggi. Sembrano le regole basilari, e non scritte, di qualsiasi buon ambiente di lavoro. Invece queste, come diverse altre, sono diventate norme di un regolamento ben preciso, quello anticorruzione, del Consiglio regionale del Lazio.

Il codice di comportamento, redatto dal responsabile Anticorruzione e Trasparenza di via Colombo, Luigi Lupo, è formato da 19 articoli. Tra le particolarità, una tabella dove, a fronte di una specifica infrazione, è individuata la sanzione disciplinare applicabile, che può andare dalla sospensione della retribuzione da tre giorni a sei mesi con multe che variano da 200 a 500 euro.

«È evidente che questo, in sé, è un atto dovuto – commenta il consigliere Pd Teresa Petrangolini, componente dell’ufficio di presidenza della Pisana – Credo però che assuma particolare significato perché a farlo è il Consiglio regionale del Lazio, che fino a due anni fa era uno dei luoghi dove si sono consumati scandali e omissioni. Penso che il Codice sia un salto di qualità: finalmente c’è qualcosa di concreto, non più vago o generico o basato sulla buona volontà, perché a ogni regola corrisponde una sanzione, e questo farà sì che non resti lettera morta».

1° aprile 2015