Regione Lazio: approvata la legge sulla parità salariale uomo – donna

Il presidente Zingaretti: «Abbiamo voluto investire per cambiare completamente la rotta». Previsto, tra l’altro, anche un fondo regionale per le vittime di violenza

«Le donne non sono spettatrici del mondo lavorativo, al contrario hanno un ruolo cruciale, nell’economia e nella società. È tempo di cambiare». Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti commenta con queste parole l’approvazione in Consiglio regionale della Proposta di legge su parità retributiva tra i sessi, sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità oltre che per la valorizzazione delle competenze delle donne. «Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto: da oggi nel Lazio c’è una legge che sostiene la parità di salario tra uomini e donne, con risorse concrete. Un’altra buona pratica di una Regione che cambia», rivendica con orgoglio. Annunciato anche lo stanziamento di 7,66 milioni di euro per il triennio 2021 – 2023.

Un divario, quello tra i salari maschili e femminili, che Zingaretti definisce «una piaga sociale e culturale che riguarda l’intero Paese e che con la pandemia si è ulteriormente aggravato», penalizzando le donne «e insieme a loro l’intera economia. Per questa ragione – prosegue il governatore – nel Lazio abbiamo voluto investire per cambiare completamente la rotta, con un sistema che favorisce la parità, che premia le aziende virtuose, che sostiene anche economicamente chi investe in formazione delle donne che hanno perso il lavoro». Non solo: la legge, spiega, prevede anche un fondo regionale per le vittime di violenza e uno sportello donna nei centri per l’impiego, il sostegno all’imprenditoria femminile e interventi in tema di condivisione delle responsabilità di cura e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

«Sono molto contento, perché è una legge giusta che prevede azioni concrete ed entra nel vivo di una trasformazione necessaria», le parole del presidente del Lazio. “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità, nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne”: questo il titolo esatto della proposta di legge approvata ieri, 19 maggio, all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio, con 33 voti, presentata da Eleonora Mattia (Pd) e sottoscritta anche da numerosi altri consiglieri oltre che dal presidente del Consiglio Marco Vincenzi. «Serve alleanza nel mondo del lavoro – ha detto Mattia illustrando all’aula consiliare il provvedimento -. È urgente per garantire una ripresa che sia sostenibile, paritaria e coraggiosa». Mattia ha sottolineato come il Lazio sia la prima regione a legiferare su questo tema e ha citato i numeri negativi sull’occupazione femminile, resi ancora più pesanti dal Covid-19. «Questa crisi non è stata uguale per tutti, ha allargato le diseguaglianze, ha colpito i più deboli – ha aggiunto -.  Nella pandemia a soffrire di più sono state le donne, i giovani e i precari. Allarmante il bilancio dell’occupazione nel 2020: meno 33mila donne».

Tra gli obiettivi della nuova legge, anche la diffusione di una cultura organizzativa non discriminatoria nelle imprese, la conciliazione die tempi di vita e di lavoro, oltre all’equa distribuzione delle responsabilità di cura familiare, insieme al rispetto del principio di parità retributiva tra i sessi e alla permanenza, reinserimento e affermazione delle donne – sia dipendenti che libere professioniste – nel mercato del lavoro. Ampia la platea dei soggetti beneficiari delle misure multisettoriali previste, tra cui l’istituzione della “Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro”; contributi per le micro, piccole e medie imprese per la formazione di neoassunte a contratto a tempo indeterminato; il reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza o con disabilità, attraverso contributi da erogare agli enti locali per l’attuazione di progetti di iniziativa degli enti del terzo settore. Ancora, prevista anche un attenzione particolare alle donne in situazioni di disagio sociale, così come il sostegno all’accesso al credito delle piccole e medie imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome e l’erogazione di buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting e di caregiver e altre azioni in tema di condivisione delle responsabilità di cura e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Prevista nella nuova legge anche l’istituzione di un “Registro regionale delle aziende virtuose in materia di parità retributiva”, alle quali saranno attribuiti benefici economici e premialità nonché titolo preferenziale «negli appalti pubblici per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di competenza della Regione o degli enti dalla stessa dipendenti o comunque controllati», si legge all’articolo tre. In occasione della “Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro”, che si celebrerà ogni anno il 7 giugno, verranno premiate  quindi le aziende iscritte nel Registro regionale che si saranno particolarmente distinte nell’ambito della riduzione del divario salariale o che abbiano messo in pratica particolari e innovative azioni in materia di parità.

20 maggio 2021