Recovery Plan: le proposte della Garante infanzia su istruzione, salute e politiche educative

Lettera aperta di Carla Garlatti al premier Mario Draghie al ministro dell’Economia Franco: «Uscire dalla crisi significa investire sulle generazioni future»

È indirizzata al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e al ministro dell’Economia Daniele Franco la lettera aperta di Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, nella quale si disegna un Recovery Plan a misura di minorenne. «Uscire dalla crisi – scrive Garlatti – significa soprattutto investire sulle generazioni future. Da oltre un anno siamo alle prese con una crisi che non ha precedenti. Nel pianificare il prossimo futuro bisogna rispondere anche ai bisogni di bambini e ragazzi cercando di tener conto del loro punto di vista».

Cinque i fronti presi in esame dalla Garante: l’educazione e l’istruzione, il contrasto alla povertà educativa, il benessere e la salute (in particolare quella psichica), i minorenni alle prese con la giustizia e i figli dei detenuti e, infine, le politiche educative e i trasporti. Chiesti asili nido pubblici senza differenze tra regioni quanto a standard minimi, così come per le mense scolastiche, che «per alcuni bambini rappresentano il pasto più completo e sano della giornata. Non è accettabile – afferma – che siano presenti nel 95% nelle scuole dell’infanzia del Friuli-Venezia Giulia e solo nel 13,5% in Sicilia». Vanno fatti investimenti per riqualificare il patrimonio edilizio scolastico, per formare i docenti, per aumentare i mezzi di trasporto dalla e per la scuola, per la banda larga nelle zone remote del Paese, per assicurare connessione a chi non se la può permettere e per introdurre l’educazione digitale sin dalle prime classi.

Ancora, «se vogliamo contrastare il fenomeno dei Neet vanno poi valorizzate l’istruzione tecnica e professionale e il collegamento università-imprese – sottolinea Garlatti -. Per prevenire la dispersione scolastica servono sostegni educativi personalizzati e piani territoriali integrati nelle zone a più alto rischio di povertà educativa». Da ultimo, la Garante chiede misure per garantire servizi di psicologia scolastica, più posti nelle neuropsichiatrie infantili, integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali, comunità educative a valenza terapeutica e servizi per le dipendenze dedicati agli adolescenti.

9 aprile 2021