Rapiti in Nigeria tre seminaristi

Lo rende noto Acs: l’aggressione nella sera dell’11 ottobre, nel Seminario maggiore dello Stato di Kaduna. Altri 6 feriti. I rapimenti del clero in crescita nel Paese

Sono studenti del quarto anno di Teologia e appartengono alla Congregazione degli Apostoli della Divina Carità e dei Piccoli Figli dell’Eucaristia i tre seminaristi rapiti e i 6 rimasti feriti lunedì sera, 11 ottobre, nel seminario maggiore Christ the King di Fayat, nello Stato nigeriano di Kaduna. Lo rende noto la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre, informando che al momento dell’aggressione, poco dopo le 19.20, sul posto erano presenti 130 seminaristi, oltre al rettore e al personale.

«Chiediamo la vostra vicinanza nella preghiera per il rilascio celere e in condizioni di sicurezza dei nostri fratelli rapiti. Utilizzeremo ogni mezzo legittimo per garantire il loro rilascio rapido e sicuro», afferma padre Emmanuel Okolo, il cancelliere della diocesi di Kafanchan che gestisce il seminario». Gli studenti feriti invece sono stati soccorsi dai militari, intervenuti rapidamente, che li hanno condotti al Salem Hospital di Kafanchan, da cui in breve sono stati dimessi.

Secondo Thomas Heine-Geldern, presidente esecutivo di Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) Internazionale, «il rapimento di giovani seminaristi innocenti in Nigeria, ancora una volta, è un atto abominevole. Facciamo appello alla coscienza dei loro rapitori e li esortiamo a rilasciare questi giovani. Chiediamo alle persone di buona volontà di unirsi a noi nella preghiera – aggiunge – affinché i tre seminaristi vengano presto liberati illesi. Allo stesso tempo chiediamo alla comunità internazionale di non distogliere lo sguardo dalle atrocità che si verificano ogni giorno e dalle continue sofferenze dei cristiani a causa di Boko Haram, degli attacchi dei Fulani e degli atti di violenza dei banditi in tutto il Paese».

I rapimenti del clero, evidenziano dalla fondazione pontificia, si stanno diffondendo in alcune parti della Nigeria. Ricordano in particolare i quattro seminaristi rapiti l’8 gennaio 2020 dal seminario maggiore Good Shepherd di Kaduna, di cui tre sono stati rilasciati mentre il quarto e più giovane, il diciottenne Michael Nnadi, «è stato barbaramente ucciso». Di qui l’invito di Heine-Geldern al governo a garantire la sicurezza dei cittadini – che in questo momento definisce «terribile» -; in caso contrario, afferma, il Paese «corre il rischio di diventare uno Stato fallito».

13 ottobre 2021