Ramadan, Ucoii: «Moschee e centri islamici rimangano chiusi»
L’appello del presidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’talia Lafram su Facebook: «La pandemia non è ancora finita. Ramdan rigorosamente a casa»
All’inizio del mese sacro del Ramadan il presidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia (Ucoii) Yassine Lafram lancia attraverso Facebook il suo appello ai musulmani. «La pandemia non è ancora finita – scrive -, il nostro Paese sta facendo ancora questa battaglia ma solo tutti insieme, attenendoci alle indicazioni delle autorità, possiamo superare questo momento». Nelle parole di Lafram, l’invito a resare vigili nel rispetto delle regole previste per il contenimento del coronavirus, insieme alle rassicurazioni sul suo stato di salute: il presidente Ucoii infatti si trova per precauzione in quarantena, a causa di sintomi sospetti di Covid-19.
«Lancio un appello alle comunità islamiche in vista del mese di Ramadan. Mi raccomando: le nostre moschee, le nostre sale di preghiera, i nostri centri islamici rimangano chiusi – l’esortazione di Lafram -. Tutte le nostre attività rimangono sospese. Questo sarà un Ramadan rigorosamente a casa. Quindi, niente visite ai familiari, niente visite fra amici, niente scambio di doni. Grazie per la comprensione e le vostre preghiere e andiamo avanti». Parole, quelle del presidente, che arrivano dopo la circolare con la quale già all’inizio di marzo l’Ucoii aveva chiesto la chiusura dei centri islamici in tutto il territorio nazionale, al fine di «contrastare il continuo proliferare del contagio ormai diffuso su larga scala», aprendo anche una raccolta fondi tra i cittadini e i fedeli per l’acquisto di materiale medico utile a prevenire la diffusione del contagio, in particolar modo le mascherine.
A oggi, informa il presidente Lafram facendo il punto delle donazioni, sono stati raccolti 500mila euro e distribuite 100mila mascherine. L’obiettivo è quello di arrivare a un totale di un milione di euro a fine Ramadan, «che è il mese della generosità, della solidarietà e delle donazioni», evidenzia Lafram.
23 aprile 2020