Raccontare i territori e creare comunità

Il direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Cei Vincenzo Corrado ha incontrato i direttori diocesani. Le sfide della prossimità e della progettualità

«Prossimità, progettualità e creatività». Sono queste tre tracce la consegna che il direttore dell’Ufficio nazionale Cei per le comunicazioni sociali Vincenzo Corrado ha affidato ai direttori diocesani di recente nomina, in una giornata di incontro e di confronto sull’identità della missione, ieri, 11 novembre. «Sono il taccuino – ha detto – su cui appuntare la narrazione della comunità».

La prossimità, ha spiegato Corrado, è «la carta d’identità del “comunicatore di comunità”, di colui che si fa simile all’altro e, insieme, tessono le trame del territorio». Quindi ha fatto riferimento alla progettualità che, ha osservato, è «la capacità di guardare continuamente ai percorsi da intraprendere e di disegnare linee chiare per dare alle idee basi solide. I territori, ha rilevato ancora il neo direttore dell’Ufficio nazionale, «sono come grandi cantieri che non chiudono mai, sempre pronti a osare, a rimettersi in cammino, a risalire sulle impalcature dopo il giusto riposo».

Un altro elemento fondamentale, per Corrado, è la creatività, che rappresenta «l’antivirus a ogni autoreferenzialita». L’attenzione, ha evidenziato parlando ai direttori diocesani, «non deve cadere sul “che cosa” si fa, ma sul “come” lo si fa». Partendo da questi presupposti, ha concluso, ecco che è «quanto mai urgente trovare la strada per capire che lasciarsi pro-vocare non è cadere in contestazione per finezze intellettualoidi o alibi per risse ma piuttosto raccogliersi in silenzio e ascoltare a che cosa ci chiama la comunità».

12 novembre 2019