Quasi 40mila i giovani volontari in Cri

Il presidente Valastro: «Crediamo fortemente in loro». I progetti di servizio civile e la convenzione col ministero della Giustizia. «Nostro dovere essere al loro fianco»

«I giovani sono un pilastro del nostro volontariato». Lo afferma con forza il presidente di Croce rossa italiana Rosario Valastro,  intervenendo in occasione della Giornata mondiale delle competenze giovanili, che si celebra oggi, 15 luglio. Il pensiero di Valastro va ai «quasi 40mila under 32 che a oggi sono volontarie e volontari nei Comitati e che lavorano per lenire le sofferenze di chiunque è in difficoltà», ma anche «alle attività di sensibilizzazione e valorizzazione dei giovani. Noi crediamo fortemente in loro, nel loro presente e nel futuro che saranno capaci di disegnare», aggiunge.

Il presidente Cri ricorda anche la collaborazione con il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale per l’inserimento di «oltre 2.100 giovani dai 18 ai 29 anni in 26 progetti suddivisi in 11 programmi su tutto il territorio nazionale e di altri 100 nell’ambito della sperimentazione del Servizio civile ambientale. Ci sono tutte le attività che, attraverso volontarie e volontari, svolgiamo nelle scuole e sul territorio, per sensibilizzarli su tematiche quali la sicurezza stradale, la sessualità, le emergenze, il primo soccorso. E poi – prosegue – c’è la convenzione che l’associazione ha rinnovato con il ministero della Giustizia per la messa alla prova di ragazze e ragazzi sottoposti a provvedimenti penali, al fine di favorire il loro reinserimento sociale e di valorizzarne la sensibilità, l’impegno, il desiderio di abbracciare una seconda opportunità e di farlo aiutando il prossimo».

Nelle parole di Valastro, la convinzione che «credere nei giovani significhi prima di tutto dare loro la giusta attenzione, dare forma ai sogni che hanno, rispettarne la giovinezza, la possibilità di sbagliare e tornare da loro con una seconda chance. Perché fare errori non può essere una colpa – riflette – e il nostro dovere, di donne, uomini, genitori, nonni, zii, amici, colleghi, è sempre quello di essere al loro fianco, di aiutarli e sostenerli nel compiere il passo successivo».

15 luglio 2024