Qatargate, Metsola (Europarlamento): «Democrazia sotto attacco»

La presidente del Parlamento Ue ha aperto la sessione a Strasburgo intervenendo sulle indagini in corso per corruzione: «Non sminuire la minaccia che stiamo affrontando». Quindi la rassicurazione: «Non ci sarà impunità. Per nessuno». Destituita la vicepresidente Kaili

È una Roberta Metsola «infuriata, arrabbiata, addolorata» quella che ha aperto ieri, 12 dicembre, la sessione del Parlamento europeo a Strasburgo. «Questi sono stati tra i giorni più lunghi della mia carriera», ha detto riferita alle indagini in corso per corruzione che vedono tra gli indagati la vicepresidente dell’Eurocamera la greca Eva Kaili, l’ex eurodeputato del gruppo dei Socialisti e democratici (S&D), ora presidente della ong “Fight for impunity”, Antonio Panzeri e altri italiani.

«Devo scegliere le mie parole con cura, in modo da non mettere a repentaglio le indagini in corso o in alcun modo minare la presunzione di innocenza», ha continuato Metsola, sottolineando che «il Parlamento europeo è sotto attacco. La democrazia europea è sotto attacco. Le nostre società aperte, libere e democratiche sono sotto attacco. I nemici della democrazia, per i quali l’esistenza stessa di questo Parlamento rappresenta una minaccia, non si fermeranno davanti a nulla – ha rilevato -. Questi attori malvagi, legati a Paesi terzi autocratici, avrebbero utilizzato come armi ong, sindacati, assistenti e deputati europei nel tentativo di stravolgere i nostri procedimenti politici». Ma «i loro piani malvagi sono falliti. I nostri servizi, di cui sono incredibilmente orgogliosa, collaborano da tempo con le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie nazionali competenti per smantellare questa presunta rete criminale».

Dalla presidente dell’assise europea, pieno sostegno alla magistratura. Quindi il chiarimento: «In via cautelare, sempre nel pieno rispetto della presunzione di innocenza, ho destituito la vicepresidente da ogni incarico e responsabilità connessi al suo ruolo e ho convocato una riunione straordinaria della Conferenza dei presidenti», in programma per questa mattina, 13 dicembre. L’obiettivo: «Avviare una procedura di cui all’articolo 21 per porre fine al mandato di vicepresidente nel tentativo di proteggere l’integrità di quest’aula». Nelle parole di Metsola infatti «le accuse non riguardano sinistra o destra o nord o sud. Si tratta di giusto e sbagliato». Di qui l’invito a «resistere alla tentazione di sfruttare questo momento per un guadagno politico», così da «non sminuire la minaccia che stiamo affrontando».

Guardando anche alla sua storia personale, la presidente ha ricordato: «Sono in politica, come tanti di voi qui, per combattere la corruzione. Difendere i principi dell’Europa. Questo è un test per i nostri valori e per i nostri sistemi politici – ha aggiunto – e vi assicuro che supereremo questo test a testa alta». Quindi, la rassicurazione: «Non ci sarà impunità. Per nessuno. I responsabili troveranno questo Parlamento dalla parte della legge. Non spazzeremo la polvere sotto il tappeto. Avvieremo un’indagine interna per esaminare tutti i fatti relativi al Parlamento e per vedere come i nostri sistemi possono diventare ancora più impermeabili» alla corruzione.

Nel discorso di Metsola anche la notizia dell’avvio di «un processo di riforma per vedere chi ha accesso ai nostri locali, come vengono finanziate queste organizzazioni, quali legami hanno con i Paesi terzi. Chiederemo maggiore trasparenza sugli incontri con gli attori stranieri e quelli ad essi collegati – ha chiarito -. Daremo una scossa a questo Parlamento e avremo bisogno del vostro aiuto per farlo. Proteggeremo coloro che ci aiutano a denunciare la criminalità e lavorerò per esaminare i nostri sistemi di segnalazione per vedere come possono essere rafforzati». Ancora, la promessa di un aumento della trasparenza, perché «ci saranno sempre alcuni per i quali un sacco di soldi vale sempre il rischio: l’essenziale è che queste persone capiscano che verranno scoperti».

Informando poi del rinvio della questione della liberalizzazione dei visti per il Qatar, la presidente dell’Europarlamento si è rivolta quasi personalmente a «voi, colleghi, che avete vissuto con me questi giorni» per dire «ancora una volta quanto sono profondamente delusa: so che condividete tutti lo stesso sentimento. A quegli attori maligni, nei Paesi terzi, che pensano che l’Europa sia in vendita, lasciatemi dire che troveranno questo Parlamento fermo sulla loro strada», ha concluso.

13 dicembre 2022