Putin: «Non si ripeta l’orrore di una guerra globale»

A Mosca la parata per il Giorno della vittoria, in ricordo della fine della seconda guerra mondiale. Il presidente russo: l’attacco all’Ucraina, risposta a «una minaccia diretta vicino ai confini»

Cancellata «per le condizioni meteo» – ha precisato Dmitri Peskov, l’addetto stampa del presidente russo Putin – solo la parte aerea della manifestazione. Mosca ha celebrato oggi, 9 maggio, il Giorno della vittoria, in ricordo della fine della seconda guerra mondiale, con la sconfitta della Germania nazista, con una grande parata. Ad aprire la celebrazione, il presidente Vladimir Putin, che ha rivolto ai «compagni ufficiali, sottoufficiali, compagni, generali e ammiragli» le congratulazioni per il 77° anniversario della “grande vittoria”. «Anche ora in questi giorni voi combattete per la nostra gente nel Donbass, per la sicurezza della nostra patria – ha continuato -. La Russia è sempre stata favorevole alla creazione di un sistema indivisibile per la sicurezza, ma la Nato non ha voluto ascoltarci. L’aggressione nelle nostre terre storiche della Crimea è stata una minaccia ai nostri confini, inammissibile per noi. Il pericolo è cresciuto ogni giorno, il nostro è stato un atto preventivo, una decisione necessaria e assolutamente giusta», ha detto riferendosi all’aggressione all’Ucraina, iniziata il 24 febbraio scorso.

Putin ha riferito anche che una delegazione di veterani americani della seconda guerra mondiale «avrebbe voluto venire a Mosca per partecipare alle celebrazioni per la sconfitta del nazismo ma è stato loro vietato” di farlo». Quindi ha ribadito: «L’orrore di una guerra globale non si deve ripetere», sottolineando che con l’attacco all’Ucraina Mosca ha risposto a «una minaccia diretta vicino ai confini russi», perché «un attacco era stato preparato, anche alla Crimea».

Nel giorno della vittoria sul nazismo diffuso su Telegram anche il videomessaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Stiamo combattendo per la libertà dei nostri figli e quindi vinceremo – afferma -. Non dimenticheremo mai cosa fecero i nostri antenati durante la seconda guerra mondiale, che uccise più di otto milioni di ucraini. Molto presto ci saranno due giornate della vittoria in Ucraina. E qualcuno non ne avrà nessuna. Abbiamo vinto allora. Vinceremo ora – promette -. E Khreshchatyk vedrà la parata della vittoria: la vittoria dell’Ucraina! Buona vittoria nel giorno della vittoria sul nazismo!». Khreshchatyk è la strada principale di Kiev, distrutta durante la seconda guerra mondiale da parte dell’Armata Rossa in ritirata e ricostruita dopo il conflitto. Oggi è il centro amministrativo e commerciale della città, e quindi un luogo popolare per gli abitanti della Capitale ucraina. Riferendosi quindi al presidente russo, citato senza mai nominarlo direttamente, Zelensky ha affermato che «solo un pazzo può sperare di ripetere 2.194 giorni di guerra», quelli del conflitto mondiale: «Colui che sta ripetendo oggi gli orribili crimini del regime di Hitler, seguendo la filosofia dei nazisti e replicando tutto quello che hanno fatto. È condannato. Perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato a imitare il loro assassino. E allora perderà tutto».

9 maggio 2022