Maturità 2022: «Ricerca di normalità. Penalizzata l’interdisciplinarietà»

Il preside Anp Giannelli commenta il ritorno degli scritti. «Gli studenti che affronteranno l’esame a giugno sono quelli che più hanno sofferto l’emergenza»

«La ricerca di una “normalizzazione” rispetto alla situazione emergenziale si traduce nella volontà di ripristinare in buona parte le procedure proprie degli esami del periodo prepandemico». Il presidente nazionale dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Antonello Giannelli analizza così le ordinanze inviate ieri dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi al Consiglio superiore della pubblica istruzione, che definiscono organizzazione e modalità di svolgimento deli esami di Stato 2022 del primo e del secondo ciclo di istruzione.

Fatta salva la necessità della lettura dei testi per un commento «più approfondito», Giannelli si sofferma sulla ratio che ne è alla base: il desiderio di normalità, appunto. «Tuttavia – aggiunge – va ricordato che gli studenti che affronteranno le prove di giugno sono quelli che maggiormente hanno sofferto l’emergenza: due anni e mezzo del loro percorso scolastico sono stati pesantemente inficiati dalla pandemia e di ciò non si può non tenere conto».

Tra le novità contenute nelle ordinanze, la secondo prova scritta – per gli esami di Maturità – basata su una sola disciplina tra quelle di indirizzo e predisposta dalle singole commissioni d’esame. Per il presidente Anp si tratta di «un passo indietro rispetto alla spinta innovativa fornita dalla prova su due discipline. Di fatto – rileva – si perde quella interdisciplinarietà che rappresentava a nostro avviso un salto di qualità nella rilevazione delle competenze degli studenti, intesa anche quale prova di riflessione e di interiorizzazione degli apprendimenti».

1° febbraio 2022