Prosegue nei Caraibi la corsa dell’uragano Beryl

Tra i territori più colpiti, gli arcipelaghi di Grenada e Saint Vincent e Grenadine, oltre alle coste del Venezuela. Caritas Venezuela: «2 morti, 6 dispersi e danni significativi»

Continua nel Mar dei Caraibi la corsa dell’uragano Beryl, diretto verso la penisola messicana dello Yucatán, con venti di 240 chilometri all’ora, solo di poco diminuiti d’intensità rispetto agli iniziali 260. Nella giornata di ieri, 3 luglio, ha lambito la Giamaica, ma si sta cercando di ripristinare le comunicazioni e di iniziare la conta dei danni nei territori più colpiti, in particolare gli arcipelaghi di Grenada e Saint Vincent e Grenadine, oltre alle coste del Venezuela. Danneggiate o distrutte, informa il coordinatore dell’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri naturali (Nadma) di Granada Terence Walters, «circa il 98% delle strutture di Carriacou e Pequeña Martinica».

Citando l’Ufficio comunicazione della Conferenza episcopale delle Antille, il Siri riferisce che «molte comunicazioni sono ancora interrotte» e si lavora per cercare di ripristinarle. «A Grenada, in particolare, il vescovo Clyde Harvey è ancora in fase di valutazione e sta raccogliendo informazioni dalle diverse parrocchie sulla situazione». La diocesi di Roseau (Dominica) e Caritas Dominica, si legge in una nota, portano alle Chiese e alla popolazione di Grenada e Saint Vincent e Grenadine – nei due arcipelaghi ci sono stati almeno 4 morti – la «nostra incrollabile solidarietà in questo momento difficile. L’arrivo di Beryl ha portato con sé immense sfide e dolori, e i nostri cuori sono pieni di preoccupazione per la vostra sicurezza e il vostro benessere. Comprendiamo la devastazione e le difficoltà che tali disastri naturali possono portare, avendo noi stessi affrontato prove simili. Tuttavia – proseguono -, conosciamo anche la forza, l’unità e il coraggio che nascono all’interno delle nostre comunità in questi momenti di avversità. Di fronte a tali avversità, ci viene ricordata la resilienza che definisce il nostro spirito caraibico. Insieme, come una comunità unita, ci sosterremo a vicenda in questa prova».

Colpita con forza anche la costa caraibica del Venezuela. «Caritas Venezuela della Conferenza episcopale venezuelana – scrivono in una nota – ha ricevuto un appello dalla Caritas diocesana di Cumaná per unirsi alla solidarietà e al sostegno delle persone colpite dall’uragano Beryl. Stiamo affrontando una realtà climatica che nel corso di quest’anno ci ha colpito con un sistema di piogge ed eventi meteorologici avversi che continueranno nei mesi successivi, come avevano avvertito gli esperti. Al momento, l’uragano Beryl ha toccato terra nella parte orientale del Paese e ha lasciato danni significativi. In particolare, nella città di Cumanacoa, le piogge continuano».

Al momento, si contano 2 morti, 6 dispersi, 200 famiglie che hanno subito danni alle infrastrutture produttive, 110 famiglie che hanno subito gravi danni e i loro beni sono andati completamente persi. A questo si aggiungono ingenti danni alle vie di comunicazione. E le previsioni palano di altre precipitazioni nelle prossime ore. Caritas Venezuela riferisce che «la rete di volontari è vigile e pronta a dare una mano alle comunità: Caritas Cumaná e la Chiesa locale sono state nella zona colpita fin dal primo momento accompagnando la gente».

4 luglio 2024