Profughi, il Papa: «Comunità internazionale dia risposte di lungo periodo»

Lo ha ribadito Francesco ricevendo i membri della Fondazione Centesimus Annus, riuniti in Vaticano per la Conferenza internazione

Lo ha ribadito Francesco ricevendo i membri della Fondazione Centesimus Annus, riuniti in Vaticano per la Conferenza internazione

«Al di là dell’immediato e pratico aspetto del fornire aiuto materiale a questi nostri fratelli e sorelle, la comunità internazionale è chiamata a individuare risposte politiche, sociali ed economiche di lungo periodo a problematiche che superano i confini nazionali e continentali e coinvolgono l’intera famiglia umana». È il nuovo appello a favore dei profughi lanciato dal Papa nel discorso rivolto ai membri della Fondazione Centesimus Annus-Pro Pontifice, ricevuti oggi, 13 maggio, in udienza in occasione della Conferenza internazionale in corso nell’Aula Nuova del Sinodo sul tema: “L’iniziativa imprenditoriale nella lotta contro la povertà. Emergenza profughi, la nostra sfida”.

«In questi giorni di riflessione e di dialogo, avete preso in considerazione il contributo della comunità degli affari alla lotta contro la povertà, con particolare riferimento all’attuale crisi dei profughi», ha esordito Francesco, esprimendo gratitudine «per la prontezza con cui portate la vostra competenza ed esperienza nella discussione su queste delicate questioni umanitarie e sugli obblighi morali che esse comportano». «La crisi dei profughi, le cui proporzioni stanno crescendo ogni giorno, è una di quelle a cui mi sento particolarmente vicino».

«Nella mia recente visita a Lesbo, sono stato testimone di strazianti esperienze di sofferenza umana, specialmente di famiglie e bambini. Era mia intenzione, insieme ai miei fratelli Ortodossi il Patriarca Bartolomeo e l’Arcivescovo Geronimo – ha ricordato il Papa citando le parole pronunciate durante la visita al campo rifugiati di Moria – di offrire al mondo una maggiore consapevolezza di queste scene di tragico e davvero disperato bisogno, e di darvi risposta in un modo degno della nostra comune umanità».

«La lotta contro la povertà non è soltanto un problema economico, ma anzitutto un problema morale, che fa appello ad una solidarietà globale e allo sviluppo di un approccio più equo nei confronti dei bisogni e delle aspirazioni degli individui e dei popoli in tutto il mondo». Lo ha ribadito il Papa, che ricevendo oggi, 13 maggio, in udienza la Fondazione Centesimus Annus ha affermato, sulla scorta di san Giovanni Paolo II, che «l’attività economica non può essere condotta in un vuoto istituzionale o politico, ma possiede una essenziale componente etica» e «deve sempre porsi al servizio della persona umana e del bene comune».

«Alla luce di questo compito impegnativo,
l’iniziativa della vostra Fondazione è particolarmente tempestiva», l’incoraggiamento di Francesco: «Traendo ispirazione dal ricco patrimonio della dottrina sociale della Chiesa, la presente Conferenza esplora da diversi punti di vista le implicazioni pratiche ed etiche dell’attuale economia mondiale, mentre, nel medesimo tempo, cerca di porre le fondamenta per una cultura economica e degli affari che sia più inclusiva e rispettosa della dignità umana».

 

13 maggio 2016