Processo in Vaticano: chiesti 7 anni e 3 mesi di reclusione per Becciu

L’opposizione dei suoi legali: gli esiti del processo hanno dimostrato «l’assoluta innocenza del cardinale». Sempre un «fedele servitore della Chiesa, ha sofferto in silenzio»

Il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi ha chiesto oggi, 26 luglio, alla sesta giornata di requisitoria, una condanna a 7 anni e 3 mesi di reclusione per il cardinale Angelo Becciu, imputato nel processo sugli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra per abuso d’ufficio, peculato e subornazione. La sessantasettesima udienza del procedimento penale Protocollo 45/19, in poco meno di un’ora, segna così un «passaggio importante» per questo lungo cammino processuale, inaugurato il 27 luglio 2021. Nessuno degli imputati era presente nell’aula polifunzionale dei Musei Vaticani.

Netta l’opposizione degli avvocati difensori del porporato Maria Concetta Marzo e Fabio Viglione, per i quali «le richieste del promotore di giustizia non tengono conto degli esiti del processo, che ha dimostrato l’assoluta innocenza del cardinale per l’operazione relativa al Palazzo di Londra e per ogni altra accusa. Sulla base di teoremi clamorosamente smentiti in dibattimento – proseguono -, il promotore di giustizia ha continuato a sostenere una tesi sganciata dalle prove e ne prendiamo atto». Relativamente alla richieste di Diddi, «neanche un giorno sarebbe una pena giusta – affermano -. Solo il riconoscimento dell’assoluta innocenza e l’assoluzione piena rispecchiano quanto accertato in modo chiarissimo. Il cardinale – concludono – è stato sempre un fedele servitore della Chiesa e ha sofferto in silenzio, difendendosi nel processo e partecipando attivamente alle udienze. Sottoponendosi per diverse giornate a estenuanti interrogatori ha chiarito ogni equivoco, dimostrando assoluta buona fede e correttezza».

26 luglio 2023